Sciopero generale: meno banalità sulla data, più solidarietà
Ho visto le reazioni di alcuni parlamentari vicini al premier che ci accusano di aver prolungato il week end dell’8 dicembre con lo sciopero deciso per il 5. Le stesse accuse le avevo sentite da Berlusconi qualche anno fa. Affinità elettive. Non vale la pena rispondere sui motivi “tecnici” che ci hanno indotto a scegliere quella giornata, stretta tra altre iniziative unitarie, gli obblighi delle regole per la regolamentazione e il periodo di tregua previsto in prossimità del Natale.
Queste reazioni dimostrano la distanza ormai accumulata da una parte del centro sinistra rispetto alla realtà: si pensa che i lavoratori abbiano i soldi per farsi il week end lungo. Chiedano un po’ in giro nelle fabbriche in crisi dove ci sono cassa integrazione, contratti di solidarietà, part time obbligatorio. Chiedano ai lavoratori del commercio e dei servizi, che da anni lavorano il sabato e la domenica. Chiedano ai lavoratori pubblici senza contratto da sette anni. E rispettino quanti, in queste condizioni, decidono di rinunciare a un giorno di stipendio.
Quei parlamentari, così pronti a criticare il sindacato, potrebbero piuttosto rinunciare pure loro a una giornata della propria ricca diaria per devolverla agli alluvionati. Spero lo facciano i parlamentari e i consiglieri regionali. Ma anche le imprese e la pubblica amministrazione potrebbero destinare al medesimo scopo le trattenute in busta paga ai lavoratori in sciopero. Ci attendiamo una risposta da tutti. Ne daremo volentieri notizia ai lavoratori.
Franco Belci, segretario generale Cgil Fvg