Liste d’attesa, sindacati perplessi sulle proposte di legge
Portare a regime il Cup unico regionale, semplificare le modalità di accesso alle prestazioni; potenziare l’offerta di servizi erogati dalle strutture pubbliche a livello di area vasta; assicurare trasparenza ed equilibrio tra le prestazioni erogate in convenzione e in regime intramoenia; estendere e mettere a regime la prenotazione diretta delle prestazioni da parte dei medici di base; ridurre il numero di richieste inappropriate. Queste, secondo le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil, le misure da adottare per ridurre le liste di attesa e per uniformare a livello regionale i tempi di erogazione delle prestazioni specialistiche.
Le proposte sono contenute in una nota inviata all’assessore alla Sanità Vladimir Kosic e al presidente della Terza Commissione Giorgio Venier Romano, relativa alle due proposte di legge (3 e 44) sottoposte all’esame del Consiglio regionale. Giuliana Pigozzo (Cgil), Elvio Di Lucente (Cisl) e Carlo Viel (Uil) esprimono perplessità sulla scelta di intervenire per legge sulla materia, «senza aver svolto preventivamente un’adeguata verifica sull’attuazione degli obiettivi già previsti dalla programmazione regionale».
Centrale, per i sindacati, il rapporto tra liste di attesa e libera professione: «Deve essere chiaro che il ricorso alle prestazioni specialistiche svolte in regime intramoenia, pur previsto come strumento di riduzione delle liste, deve essere considerato un’eccezione e non la regola. È necessaria inoltre una gestione più trasparente delle prestazioni svolte in libera professione, per evitare conflitti d’interesse e fenomeni di concorrenza sleale. Fermo restando che risulta indispensabile potenziare l’offerta, visto e considerato che sono soprattutto le carenze strutturali del sistema a determinare l’allungamento delle liste. Quanto al problema delle prestazioni inappropriate – scrivono Pigozzo, Di Lucente e Viel – è giusto che i relativi costi ricadano anche sui medici che effettuano le prescrizioni e non solo sugli utenti».
Altro elemento essenziale quello delle risorse: «Vorremmo comprendere se i processi riorganizzativi che si vogliono sostenere dovranno avvenire a costo zero o se saranno rese disponibili nuove risorse.