Piano “Rilancimpresa”, impostazione che convince
«E’ un disegno di legge sul quale esprimiamo un giudizio positivo, perché risponde alle richieste che la Cgil avanza sin dalla precedente legislatura». Franco Belci commenta così l’impianto del piano Rilancimpresa presentato dalla Giunta regionale: «Un provvedimento – spiega il segretario della Cgil Fvg – che traduce l’esigenza di un intervento pubblico a orientamento e sostegmno delle politiche industriali delle imprese».
Se il giudizio è positivo, esistono margini di miglioramento che la Cgil auspica possano trovare attuazione nel corso del dibattito in Consiglio. «Le richieste di modifica più rilevanti che abbiamo presentato nell’incontro con l’assessore – spiega ancora Belci – riguardano i criteri di accesso agli incentivi: in particolare abbiamo chiesto di rendere più rigide le norme che impongono la restituzione dei contributi in caso di delocalizzazione al di fuori dell’Europa, rinnovando inoltre la richiesta di un intervento del Governo per sostenere, a livello di Ue, una diversa disciplina dei casi di delocalizzazione intracomunitaria, con l’obiettivo di arginare nuovi casi Electrolux. Il fatto che il semestre italiano non abbia prodotto nulla su questo versante, purtroppo, rappresenta una grande occasione persa».
La Cgil sollecita inoltre l’esigenza di un maggiore raccordo tra le politiche industriali e quelle per il lavoro, sollecitando in primis il varo di un ddl sulla formazione professionale. Indispensabile inoltre accelerare il processo di riforma della pubblica amministrazione, a partire dall’apparato regionale, per favorire la sburocratizzazione del sistema. Non convince, infine, la versione finale della riforma dei consorzi industriali: «Il compromesso che si è scelto – spiega Belci – rischia di partorire un topolino con cambiamenti minimi e tempi ingiustificatamente lunghi. Da parte nostra avremmo voluto un Consorzio unico in tempi celeri».