Vitalizi, una protesta con argomentazioni inaccettabili
Il ricorso degli ex consiglieri regionali contro la riduzione della misura del proprio vitalizio e la rivendicazione dell’erogazione dello stesso col contenzioso adombrato dal senatore Sonego nei confronti della Regione vengono motivati richiamandosi allo stesso principio: quello dei diritti acquisiti. Proprio quello che è stato messo radicalmente in discussione dal governo Monti e poi da Renzi nei confronti del mondo dei lavoratori dipendenti e dei pensionati.
Gli esempi sono, purtroppo, moltissimi. Andiamo dalla riforma Fornero, con l’ancora irrisolta questione degli esodati, all’art. 18, ad altri ancora che hanno cambiato, improvvisamente e profondamente, le condizioni delle persone mandando spesso a monte progetti di vita. Non è perciò eticamente accettabile che le motivazioni degli ex consiglieri e di Sonego si basino su quelle stesse argomentazioni di carattere giuridico e formale che per i cittadini comuni sono state messe senza tanti riguardi in discussione. Prendiamo atto della reazione che si è positivamente levata dall’interno del Pd, senza distinzione di schieramento. Credo che sia ragionevole chiedere che altrettanto impegno venga dedicato alla condizione dei lavoratori più deboli, quelli degli appalti, che col contratto a tutele (cosiddette) crescenti rischiano di essere licenziati ad ogni cambio di appalto e che in questo modo vedono messo in discussione non il loro domani, ma il loro oggi. Non può sfuggire alla politica, tutta, che il vero problema, oggi in Italia, è quello delle diseguaglianze e che in questo modo il solco non fa che allargarsi.
Franco Belci, segretario generale Cgil Fvg