Banche, i lavoratori vittime di pressione indebite
La Fisac e la Cgil, nel riconfermare il contrasto di ogni forma di pressione commerciale indebita, sono vicine e solidali con tutti i lavoratori del credito che, in questi giorni, vengono ingiustamente e superficialmente accumunati alle responsabilità di banchieri e manager coinvolti nei disastri di prestigiosi istituti di credito e nella rovina di migliaia di risparmiatori.
Alla luce di quanto avvenuto all’ingresso di alcuni sportelli bancari a firma di Casapound, (gruppi di provocazione neo fascisti) consideriamo assolutamente inaccettabile ogni forma di intimidazione e criminalizzazione nei confronti dei lavoratori. Come sindacato da anni denunciamo con estrema forza la necessità di maggiore eticità e trasparenza nella vendita dei prodotti finanziari. Anche in questi giorni pressioni indebite e indiscriminate rischiano di compromettere il rapporto fiduciario con la stragrande maggioranza di clienti-risparmiatori che vanno a tutti i costi tutelati.
Occorrono più attenzione alle esigenze della clientela e orientamento alla consulenza che prevedano il prodotto giusto al cliente giusto.Va fermata subito la campagna che fa ricadere le responsabilità dalle banche sulle spalle degli addetti alla vendita. Vanno ricercate e accertate le responsabilità politiche e degli organi di controllo e vigilanza nazionali ed europei.
Alla dirigenza bancaria e all’Abi chiediamo da tempo di intervenire per cambiare impostazione: più trasparenza, consulenza avanzata e mirata, più formazione degli addetti. Serve un maggiore impegno fra le parti sociali per la tutela del risparmio, la dignità del lavoro, e la piena tutela legale dei lavoratori da parte delle banche.
La segreteria nazionale Fisac Cgil
Alla luce di quanto avvenuto all’ingresso di alcuni sportelli bancari a firma di Casapound, (gruppi di provocazione neo fascisti) consideriamo assolutamente inaccettabile ogni forma di intimidazione e criminalizzazione nei confronti dei lavoratori. Come sindacato da anni denunciamo con estrema forza la necessità di maggiore eticità e trasparenza nella vendita dei prodotti finanziari. Anche in questi giorni pressioni indebite e indiscriminate rischiano di compromettere il rapporto fiduciario con la stragrande maggioranza di clienti-risparmiatori che vanno a tutti i costi tutelati.
Occorrono più attenzione alle esigenze della clientela e orientamento alla consulenza che prevedano il prodotto giusto al cliente giusto.Va fermata subito la campagna che fa ricadere le responsabilità dalle banche sulle spalle degli addetti alla vendita. Vanno ricercate e accertate le responsabilità politiche e degli organi di controllo e vigilanza nazionali ed europei.
Alla dirigenza bancaria e all’Abi chiediamo da tempo di intervenire per cambiare impostazione: più trasparenza, consulenza avanzata e mirata, più formazione degli addetti. Serve un maggiore impegno fra le parti sociali per la tutela del risparmio, la dignità del lavoro, e la piena tutela legale dei lavoratori da parte delle banche.
La segreteria nazionale Fisac Cgil