Emergenza Ata, i sindacati chiedono un incontro alla Serracchiani
Si aggrava l’emergenza Ata nelle scuole del Friuli Venezia Giulia. A lanciare l’allarme sono Flc-Cgil, Cisl e Uil Scuola e Snals Confsal, che chiedono l’apertura immediata di un confronto teso a rinforzare gli organici in vista del prossimo anno scolastico
Questo il senso della lettera inviata nei giorni scorsi alla presidente della Regione Debora Serracchiani, al direttore dell’Ufficio scolastico Pietro Biasiol e al commissario di Governo per il Fvg, il prefetto di Trieste Anna Paola Porzio. Nella lettera i segretari regionali denunciano un aumento insostenibile dei carichi di lavoro, con un ricorso quasi strutturale allo straordinario, una difficoltà crescente a garantire l’apertura dei laboratori, la pulizia e la sicurezza dei locali scolastici, l’assistenza agli studenti in difficoltà e disabili, la formazione del personale.
Per i segretari regionali Adriano Zonta (Flc Cgil), Donato Lamorte (Cisl scuola), Ugo Previti (Uil scuola) e Giovanni Zanuttini (Snals) è la diretta conseguenza del taglio di 1.200 posti a partire dal 2009, pari al 37% degli organici preesistenti, delle mancate stabilizzazioni (escludendo anche i lavoratori con oltre 36 mesi di servizio) e delle nuove norme, introdotte dalla legge sulla Buona scuola (107/2015) e confermate dalla Finanziaria 2016, che impediscolo di sostituire il personale tecnico e amministrativo assente, perfino nei casi di paologie gravi, consentendo la sostituzione soltanto per i collaboratori scolastici, ma dopo almeno sette giorni di assenza dal lavoro. Il tutto, rimarcano ancora i sindacati, aggravato dall’obsolescenza dei computer e dei programmi informatici e dall’aggravio delle incombenze che ricadono sulle segreterie delle scuole, con crescenti richieste da parte del ministero di dati, pratiche, comunicazioni, monitoraggi.
Da qui la richiesta di convocare in tempi brevi «un incontro per valutare la possibilità di attivare idonee iniziative per garantire alle scuole del Fvg, anche in vista del prossimo anno scolastico, un organico Ata adeguato, tale da consentire la piena realizzazione dei piani dell’offerta formativa e di adempiere alle disposizioni in materia di igiene, sicurezza e salute degli studenti e dei lavoratori».
Questo il senso della lettera inviata nei giorni scorsi alla presidente della Regione Debora Serracchiani, al direttore dell’Ufficio scolastico Pietro Biasiol e al commissario di Governo per il Fvg, il prefetto di Trieste Anna Paola Porzio. Nella lettera i segretari regionali denunciano un aumento insostenibile dei carichi di lavoro, con un ricorso quasi strutturale allo straordinario, una difficoltà crescente a garantire l’apertura dei laboratori, la pulizia e la sicurezza dei locali scolastici, l’assistenza agli studenti in difficoltà e disabili, la formazione del personale.
Per i segretari regionali Adriano Zonta (Flc Cgil), Donato Lamorte (Cisl scuola), Ugo Previti (Uil scuola) e Giovanni Zanuttini (Snals) è la diretta conseguenza del taglio di 1.200 posti a partire dal 2009, pari al 37% degli organici preesistenti, delle mancate stabilizzazioni (escludendo anche i lavoratori con oltre 36 mesi di servizio) e delle nuove norme, introdotte dalla legge sulla Buona scuola (107/2015) e confermate dalla Finanziaria 2016, che impediscolo di sostituire il personale tecnico e amministrativo assente, perfino nei casi di paologie gravi, consentendo la sostituzione soltanto per i collaboratori scolastici, ma dopo almeno sette giorni di assenza dal lavoro. Il tutto, rimarcano ancora i sindacati, aggravato dall’obsolescenza dei computer e dei programmi informatici e dall’aggravio delle incombenze che ricadono sulle segreterie delle scuole, con crescenti richieste da parte del ministero di dati, pratiche, comunicazioni, monitoraggi.
Da qui la richiesta di convocare in tempi brevi «un incontro per valutare la possibilità di attivare idonee iniziative per garantire alle scuole del Fvg, anche in vista del prossimo anno scolastico, un organico Ata adeguato, tale da consentire la piena realizzazione dei piani dell’offerta formativa e di adempiere alle disposizioni in materia di igiene, sicurezza e salute degli studenti e dei lavoratori».