Trasporto locale, non cedere ai privati le quote delle Province
«La proprietà delle aziende del trasporto locale deve restare pubblica. Le azioni in quota alle Province, quindi, devono passare alle istituzioni che ne prenderanno il posto. Allo stesso modo i Comuni non devono cedere le proprie partecipazioni, che attualmente garantiscono il controllo pubblico di 3 delle 4 aziende operanti in regione». E’ quanto sostiene la Cgil Fvg in una nota congiunta firmata da Orietta Olivo, della segreteria regionale, e Valentino Lorelli, segretario della Filt, la categoria che tutela i lavoratori dei trasporti.
«Nate da riorganizzazioni che hanno pesato sui lavoratori – scrivono Olivo e Lorelli – le aziende provinciali sono stata gestite bene, diventando delle eccellenze a livello nazionale, grazie anche al contributo decisivo dei dipendenti. Questo ha permesso loro di crescere, di aumentare l’occupazione, di fornire un buon servizio ai cittadini e, cosa non comune nel settore pubblico, di fare utili da distribuire agli azionisti. Sarebbe un grave errore disperdere questo patrimonio, che per la maggior parte appartiene alle nostre comunità. Serve quindi – concludono i due esponenti Cgil – un impegno forte a garanzia dell’autonomia del management e della solidità delle aziende, escludendo il rischio che queste possano essere utilizzate dalle amministrazioni locali per fare cassa, a danno della qualità del servizio, della stabilità economico-finanziaria e dei lavoratori».
«Nate da riorganizzazioni che hanno pesato sui lavoratori – scrivono Olivo e Lorelli – le aziende provinciali sono stata gestite bene, diventando delle eccellenze a livello nazionale, grazie anche al contributo decisivo dei dipendenti. Questo ha permesso loro di crescere, di aumentare l’occupazione, di fornire un buon servizio ai cittadini e, cosa non comune nel settore pubblico, di fare utili da distribuire agli azionisti. Sarebbe un grave errore disperdere questo patrimonio, che per la maggior parte appartiene alle nostre comunità. Serve quindi – concludono i due esponenti Cgil – un impegno forte a garanzia dell’autonomia del management e della solidità delle aziende, escludendo il rischio che queste possano essere utilizzate dalle amministrazioni locali per fare cassa, a danno della qualità del servizio, della stabilità economico-finanziaria e dei lavoratori».