Comparto unico, fumata bianca sulla parte economica
Aumenti mensili da 59 a 76 euro, con ulteriori fondi, complessivamente
1,6 milioni, pari al 10% di quelli stanziati per gli incrementi
tabellari, che verranno destinati alla parte variabile del salario.
Questa l’intesa raggiunta nella tarda serata di ieri tra la Regione, i
Comuni e i sindacati del lavoro pubblico sulla parte economica del
contratto del comparto unico. Al prosieguo della trattativa il compito
dei definire anche l’intesa sulla destinazione dei fondi per il salario
accessorio – ai quali si aggiungeranno anche le risorse risparmiate sul
rinnovo per effetto dei pensionamenti – e sulla parte giuridica del
contratto. Ma la firma più importante è stata posta, restituendo ai
quasi 14mila dipendenti del comparto unico un contratto, il primo dopo
l’intesa sul biennio 2009-2010.
GLI INCREMENTI. In termini
percentuali l’incremento è del 3,1%, che i lavoratori del comparto
stanno già percependo. Nel dettaglio gli incrementi a regime sono di
58,87 euro per la categoria A1, 60,53 euro per la B1, 64,88 euro per la
C1, 69,80 euro per la D1, fino a 75, 56 euro per la categoria più alta
(D8). Ai totali indicati si arriva con tre scatti, 1° gennaio 2016, 1°
gennaio 2017 e 1° gennaio 2018. «Un risultato che arriva quasi a
triplicare la proposta iniziale della delegazione trattante» rimarca la
segretaria regionale della Fp Cgil Mafalda Ferletti, sottolineando come
l’offerta iniziale di Regione e Comuni fosse dell’1,2% complessivo a
regime, contro il 3,1% finale. Fondamentale per il raggiungimento del
traguardo la mobilitazione dei lavoratori, e in particolare lo sciopero
del 25 maggio, anche se la firma sulla parte economica ha richiesto
altri sei mesi.
14 DICEMBRE. Per chiudere il contratto, come detto,
l’intesa va raggiunta anche sulla parte giuridica (permessi, congedi,
indennità di missione, ecc.) e sull’utilizzo dei fondi sul salario
accessorio. Già convocati i tavoli tecnici cui è affidato questo
compito, che si riuniranno a partire dalla prossima settimana (22-23
novembre), con l’obiettivo di arrivare alla firma definitiva tra le due
delegazioni trattanti il 14 dicembre.
1,6 milioni, pari al 10% di quelli stanziati per gli incrementi
tabellari, che verranno destinati alla parte variabile del salario.
Questa l’intesa raggiunta nella tarda serata di ieri tra la Regione, i
Comuni e i sindacati del lavoro pubblico sulla parte economica del
contratto del comparto unico. Al prosieguo della trattativa il compito
dei definire anche l’intesa sulla destinazione dei fondi per il salario
accessorio – ai quali si aggiungeranno anche le risorse risparmiate sul
rinnovo per effetto dei pensionamenti – e sulla parte giuridica del
contratto. Ma la firma più importante è stata posta, restituendo ai
quasi 14mila dipendenti del comparto unico un contratto, il primo dopo
l’intesa sul biennio 2009-2010.
GLI INCREMENTI. In termini
percentuali l’incremento è del 3,1%, che i lavoratori del comparto
stanno già percependo. Nel dettaglio gli incrementi a regime sono di
58,87 euro per la categoria A1, 60,53 euro per la B1, 64,88 euro per la
C1, 69,80 euro per la D1, fino a 75, 56 euro per la categoria più alta
(D8). Ai totali indicati si arriva con tre scatti, 1° gennaio 2016, 1°
gennaio 2017 e 1° gennaio 2018. «Un risultato che arriva quasi a
triplicare la proposta iniziale della delegazione trattante» rimarca la
segretaria regionale della Fp Cgil Mafalda Ferletti, sottolineando come
l’offerta iniziale di Regione e Comuni fosse dell’1,2% complessivo a
regime, contro il 3,1% finale. Fondamentale per il raggiungimento del
traguardo la mobilitazione dei lavoratori, e in particolare lo sciopero
del 25 maggio, anche se la firma sulla parte economica ha richiesto
altri sei mesi.
14 DICEMBRE. Per chiudere il contratto, come detto,
l’intesa va raggiunta anche sulla parte giuridica (permessi, congedi,
indennità di missione, ecc.) e sull’utilizzo dei fondi sul salario
accessorio. Già convocati i tavoli tecnici cui è affidato questo
compito, che si riuniranno a partire dalla prossima settimana (22-23
novembre), con l’obiettivo di arrivare alla firma definitiva tra le due
delegazioni trattanti il 14 dicembre.