Cgil Udine, completata la squadra di Giacomini
Sono Maurizio Balzarini e Michela Martin i due nuovi ingressi che completano la segreteria della Cgil provinciale di Udine, guidata da Natalino Giacomini. A eleggerli l’assemblea generale della Camera del lavoro, riunitasi questa mattina nella sede di via Bassi. Balzarini, 57 anni, vanta una lunga esperienza nella Fiom provinciale, di cui è anche segretario in scadenza. Martin, 43 anni, proviene invece dalla Filcams, la categoria che rappresenta i lavoratori del commercio e del terziario, dove ha iniziato la sua esperienza sindacale da delegata, per poi approdare, dal 2010, alla segreteria provinciale.
«Non posso che esprimere la mia soddisfazione per l’ingresso in segreteria di due sindacalisti forti di un lungo impegno sul campo, che li ha visti condurre negli ultimi anni vertenze importanti, legate sia alla crisi che alla contrattazione con le aziende», commenta Giacomini, spiegando che la distribuzione delle deleghe verrà decisa nelle prossime riunioni della nuova segreteria, interamente rinnovata dopo il passaggio di testimone tra Pezzetta e Giacomini, lo scorso 26 settembre, e la doppia elezione di oggi.
Giacomini, al termine dei lavori, ha voluto porre l’accento sul difficile compito che attende la sua «squadra», consapevole di doversi confrontare con un contesto ancora duramente segnato dalla crisi. «Se è vero che la cassa integrazione è scesa quasi del 20% rispetto allo scorso anno sia a livello regionale che in provincia, questo è anche l’effetto del progressivo azzeramento degli ammortizzatori. Ammortizzatori – aggiunge Giacomini – che con il 2017 vedranno ridursi ulteriormente la propria copertura, per effetto del progressivo esaurimento della cassa in deroga e dell’addio alla mobilità, che dal 1° gennaio sarà integralmente sostituita dall’indennità di disoccupazione. Dobbiamo quindi essere preparati a gestire un numero crescente di lavoratori senza lavoro e senza reddito, visto e considerato che dal mercato del lavoro non arrivano ancora veri segnali di ripresa».
«La caduta libera è finita, ma il recupero è estremamente lento». Questa la lettura del segretario, alla luce dei dati Istat dei primi due semestri, con un incremento di soli 1.600 occupati rispetto al dato medio 2015 a livello regionale, «a fronte – rimarca Giacomini – di 23.000 posti persi dal 2008, di cui 17.000 nella sola provincia di Udine». Ad accrescere la preoccupazione della Cgil anche l’andamento tuttora negativo di un settore chiave come quello edile, che tra gennaio e settembre ha subito un’ulteriore contrazione, in provincia di Udine, di 440 occupati e 70 imprese, a protrarre una tendenza che ha visto sostanzialmente dimezzarsi dal 2008 a oggi il peso del comparto.
Altro fronte aperto quello dei contratti, sebbene i rinnovi del comparto unico a livello regionale e del Ccnl metalmeccanico, seguiti dall’accordo quadro di ieri sul pubblico impiego, possano segnare uno snodo decisivo di questa difficilissima stagione contrattuale. «Ma all’appello – ricorda Giacomini – mancano ancora, oltre ai comparti pubblici, dove i contratti veri e propri non sono ancora stati siglati, settori chiave come il legno, l’edilizia, la distribuzione, gli appalti multiservizi, le poste, il trasporto pubblico. Tutti comparti dove il potere d’acquisto dei lavoratori, nonostante il congelamento dell’inflazione negli ultimi due anni, è notevolmente sceso rispetto ai livelli pre crisi, con perdite che superano i 200 euro mensili nei settori dove la contrattazione è ferma al 2010. Da qui – conclude Giacomini – anche l’impegno a estendere la contrattazione di secondo livello, territoriale e aziendale, che non può sostituirsi al contratto nazionale come strumento di difesa dei salari, ma può dare un contributo importante sia in termini di reddito dei lavoratori sia per migliorare la competitività delle imprese».