Lavoro e appalti, si vota il 28 maggio. Cgil Fvg chiede election day
I due referendum sul lavoro si tengano nella stessa data delle elezioni amministrative. Questo l’appello che la Cgil rilancia anche a livello regionale, dopo che il Governo ha fissato per domenica 28 maggio il voto sui due quesiti su voucher e appalti, promossi dalla stessa Cgil con 1,1 milioni di firme ciascuno. «Come prima cosa – commenta il segretario regionale della Cgil Villiam Pezzetta – esprimiamo soddisfazione per la scelta di una data che ci consentirà di esprimere ogni sforzo possibile verso l’obiettivo, difficile ma alla portata, di raggiungere il quorum. Abbiamo infatti due mesi di tempo per organizzare e pianificare la fase finale della campagna referendaria. Inoltre la consultazione non è stata collocata, come qualcuno paventava, in coincidenza di ponti o festività che avrebbero potuto influire negativamente sulla partecipazione al voto. Ma un ulteriore passo è possibile: quello di far coincidere la data del referendum con il primo turno delle elezioni amministrative».
Questa la sfida che la Cgil nazionale ha lanciato al Governo, questo anche l’appello che Pezzetta invia alla Giunta regionale, cui spetta com’è noto la competenza di fissare la data del voto nei 27 Comuni del Fvg interessati dalle elezioni. «Non è soltanto una questione di risparmio, già importante di per sé, a maggior ragione in una fase così critica per i conti pubblici, ma anche un’esigenza di democrazia – dichiara Pezzetta -, perché su un tema importante come il lavoro è doveroso promuovere la massima partecipazione al voto, senza sottrarsi alla sfida illudendosi che un eventuale fallimento del quorum basti a liquidare questioni centrali come quelle sollevate dai quesiti referendari».
Quanto alla possibilità che l’iter parlamentare delle relative proposte di legge possa far “saltare” i referendum, Pezzetta non esprime una chiusura rispetto all’ipotesi di una soluzione legislativa: «Fermo restando che di fronte al mutamento del quadro legislativo la parola finale sullo svolgimento del referendum spetterà alla Cassazione – conclude il segretario generale – è evidente che per inficiare la consultazione sarà necessaria una radicale modifica delle norme che attualmente regolano l’utilizzo dei voucher e le responsabilità verso i lavoratori impegnati negli appalti. Se si arrivasse a questo risultato, che peraltro appare lontano alla luce di quanto emerso finora in sede di dibattito parlamentare, l’obiettivo sarebbe centrato in ogni caso e sarebbe in tutto e per tutto ascrivibile alla Cgil».
Questa la sfida che la Cgil nazionale ha lanciato al Governo, questo anche l’appello che Pezzetta invia alla Giunta regionale, cui spetta com’è noto la competenza di fissare la data del voto nei 27 Comuni del Fvg interessati dalle elezioni. «Non è soltanto una questione di risparmio, già importante di per sé, a maggior ragione in una fase così critica per i conti pubblici, ma anche un’esigenza di democrazia – dichiara Pezzetta -, perché su un tema importante come il lavoro è doveroso promuovere la massima partecipazione al voto, senza sottrarsi alla sfida illudendosi che un eventuale fallimento del quorum basti a liquidare questioni centrali come quelle sollevate dai quesiti referendari».
Quanto alla possibilità che l’iter parlamentare delle relative proposte di legge possa far “saltare” i referendum, Pezzetta non esprime una chiusura rispetto all’ipotesi di una soluzione legislativa: «Fermo restando che di fronte al mutamento del quadro legislativo la parola finale sullo svolgimento del referendum spetterà alla Cassazione – conclude il segretario generale – è evidente che per inficiare la consultazione sarà necessaria una radicale modifica delle norme che attualmente regolano l’utilizzo dei voucher e le responsabilità verso i lavoratori impegnati negli appalti. Se si arrivasse a questo risultato, che peraltro appare lontano alla luce di quanto emerso finora in sede di dibattito parlamentare, l’obiettivo sarebbe centrato in ogni caso e sarebbe in tutto e per tutto ascrivibile alla Cgil».