Cgil, doppia fumata bianca a Udine e Pordenone

L’economia e
l’occupazione in Friuli Venezia Giulia possono ripartire davvero soltanto con
il rilancio degli investimenti pubblici, dalle infrastrutture strategiche alla
messa in sicurezza del territorio, e di sostegno mirato a quelli privati, con
misure capaci di contrastare le delocalizzazioni, incentivare l’innovazione, la
ricerca e la creazione di lavoro stabile. Questo l’appello comune che lanciano
alla regione i segretari provinciali della Cgil di Udine e Pordenone Natalino
Giacomini
e Flavio Vallan, confermati a larghissima maggioranza
alla guida delle rispettive Camere del lavoro.
I CONGRESSI
L’elezione dei segretari è stato l’ultimo atto dei due congressi provinciali,
svoltisi in concomitanza tra ieri e oggi a Pordenone e Tricesimo.
Duecentosessanta i delegati complessivamente coinvolti nel voto e nel rinnovo
degli organismi dirigenti, dal direttivo (in coda al comunicato tutti i nomi)
all’assemblea generale, che a sua volta vota sul nome del segretario. Eletti
anche i delegati che rappresenteranno i due territori, dove la Cgil Fvg conta
70mila dei suoi 105mila iscritti, al congresso regionale in programma a
Zugliano l’8 e 9 novembre.
GIACOMINI 1.
«Questa regione, in virtù del suo statuto speciale, ha tutte le possibilità per
imprimere un cambio di marcia anche in materia di politica economica: diciamo
sì, pertanto, all’ipotesi di ricorrere alla leva del debito per sostenere gli
investimenti pubblici, ma a patto che si tratti di interventi strategici e nel
quadro di una politica economica che deve essere oggetto di confronto con le
imprese e le parti sociali». Queste le parole a caldo di Natalino Giacomini
dopo la rielezione (51 favorevoli, 3 contrari, 3 astenuti), al termine di un
dibattito congressuale dedicato anche ai temi della riforma sanitaria, del
riassetto degli enti locali e dell’immigrazione, «troppo spesso – ha detto il
segretario nella sua relazione – utilizzata come valvola di sfogo dei veri
problemi che continuano ad affliggere il Paese, con parole e fatti che
alimentano paura e divisioni».
GIACOMINI 2. Ma la
parola più ricorrente, ovviamente, è stata lavoro, sia di fronte alla crescita
degli infortuni (23 quelli mortali dall’inizio dell’anno), sia alla luce di una
ripresa ancora troppo fragile (13mila gli occupati persi in provincia di Udine
tra il 2008 e il 2017) e caratterizzata dalla crescita esponenziale della
precarietà. «I contratti a tempo determinato e di somministrazione – ha
sottolineato Giacomini -rappresentano insieme il 70% delle assunzioni, mentre
quelli a tempo indeterminato sono appena l’8%. Tutto questo è anche il frutto
di norme come il jobs act, che hanno fatto del lavoro precario la regola
e di quello stabile un’eccezione».
VALLAN 1. «Dopo 10
anni di crisi, che ha indebolito tutto il tessuto economico, terziario
compreso, e addirittura dimezzato settori come l’edilizia e il legno, la
ripresa dell’occupazione nella nostra provincia ha i connotati della precarietà
e della fragilità occupazionale. Una situazione che espone ancora il nostro
territorio ai rischi di ulteriore perdita della nostra manifattura e di
arretramento della condizione sociale del lavoro, tanto più se la ripresa come
temiamo, non si consoliderà». Questa l’analisi di Flavio Vallan, eletto con 71
sì, 1 astenuto, 1 contrario, una scheda bianca e una nulla, sulla situazione
della Destra Tagliamento, tracciata guardando anche agli effetti già
percepibili dell’innovazione tecnologica e della digitalizzazione, che
polarizzano verso il basso e verso l’alto le professionalità e la nuova
occupazione e producono comunque esuberi funzionali, non facilmente riassorbibili
dal mercato il segretario lavoro» Da qui l’appello a un rilancio delle
politiche attive del lavoro, «che finora – ha detto Vallan – non sono state per
niente in grado di contrastare gli effetti di una crisi affrontata, anche nella
nostra regione., solo attraverso il ricorso agli ammortizzatori sociali».
VALLAN 2. Per
rispondere alle nuove sfide poste dalla trasformazione del mondo del lavoro,
Vallan ha anche annunciato un rinnovato impegno interno della Camera del lavoro
per la riorganizzazione e il potenziamento degli sportelli sul territorio,
anche per sostenere, ha affermato, «un tesseramento che ha dato buoni risultati
nonostante la crisi, ma sempre più fragile e legato alle tutele ed
all’assistenza, a una nuova condizione sociale, fatta di occupazione precaria,
di lavoratori ma anche di giovani e pensionati che non avevano precedentemente
incrociato la nostra organizzazione.
IL PUNTO SUI
CONGRESSI. Dopo le Camere del lavoro di Udine e Pordenone, la prossima
settimana toccherà lunedì 29 ai congressi regionali della Filcams (commercio),
martedì 30 ai pensionati dello Spi. Il congresso della Cgil regionale si terrà
invece a Zugliano (Udine) l’8 e 9 novembre. Già rinnovati, oltre ai vertici
provinciali di Udine, Pordenone, Trieste (Michele Piga) e Gorizia (Thomas
Casotto), anche i segretari di sette categorie regionali. Si tratta di Emiliano
Giareghi della Fillea (edilizia e legno), Elisabetta Faidutti della Fisac
(banche e assicurazioni), Adriano Zonta della Flc (scuola), Maurizio Marcon
della Fiom (meccanica), Valentino Lorelli della Filt (trasporti), Andrea
Modotto della Filctem (chimica, energia), Orietta Olivo della Funzione
pubblica.
UDINE, IL NUOVO
DIRETTIVO. Eletti come anticipato, anche i componenti dei direttivi
provinciali. Cinquantadue i componenti del nuovo “parlamentino” di Udine, si
tratta di: Maurizio Balzarini, Edgar Banja, Enrico Barberi, Franco Barera, Eros
Barusso, David Bassi, Sara Bertoz, Roberto Boezio, Sandra Bortuzzo, Norma
Gabriella Brugnolo, Francesco Buonopane, Marco Cafarelli, Massimo Caifo,
Gianluca Caroli, Maria Immacolata Cartolano, Carlo Cimenti, Concetta Cuccia,
Gino Dorigo, Sandra Fabro, Alessandro Forabosco, Massimo Gargiulo, Francesco
Gerin, Natalino Giacomini, Emiliano Giareghi, Mattia Grion, Alin Gyori, Maria
Ioan, Anna Lendaro, Patrizia Lepre, Valentino Lorelli, Danilo Margherita, Maria
Marion, Michela Martin, Valentina Martina, Samanta Miotti, Andrea Pierernesto
Modotto, Elio Nadalutti, Anna Maria Orlando, Michele Paris, Ingrid Peres,
Luciano Pez, Antonella Raddi, Gianpaolo Roccasalva, Saverio Scalera, Marina
Scomparin, Francesca Tonacci, Andrea Traunero, Mirella Travaglini, Riccardo
Uccheddu, Giancarlo Valent, Daniela Vivarelli, Lauretta Zolli.
PORDENONE, IL DIRETTIVO. Questi, invece, i 69
componenti del nuovo direttivo della Cgil Pordenone: Maria Baio, Sabrina
Battistella, Mario Bellomo, Pier Luigi Benvenuto, Ivan Bizzotto, Paola
Bolognesi, Rosanna Bottan, Marika Brun, Massimiliano Burelli, Angelo Caporal,
Simonetta Chiarotto, Ivana Coloricchio, Ruben Colussi, Maurizio Comand,
Alessandro Conte, Paolo Corazza, Renzo Cusin, Renzo D’andrea, Gianfranco
Dall’Agnese, Cristiano Danelon, Giuseppe Dario, Mauro Del Fabbro, Maurizio Di
Sarro, Paola Dolfo, Lorella Doretto, Daniela Duz, Claudio Foresto, Carla
Franza, Francesca Giannelli, Emanuele Iodice, Eraldo Ius, Elisabetta Magrini,
Giuseppe Mancaniello, Pietro Mancino, Maurizio Marcon, Giuseppe Massa, Nazario
Mazzotti, Fehmi Mema, Giorgio Miloro, Luca Munno, Edi Padovan, Michela
Papavero, Giuseppe Pascale, Susanna Pellegrini, Cristina Pellicano’, Silvano
Petris, Paolo Piasentin, Claudio Pignat, Giuliana Pigozzo, Gianluca Pitton,
Mauro Pivetta, Paolo Pizzutti, Ernesta Poletto, Adelaide Puddu, Fabio Renzetti,
Robedrto Ros, Daniele Roviani, Ndella Sarr Mame, Emilia Scala, Romildo Scala,
Dina Sovran, Maria Toto, Caterina Treglia, Sandra Turchet, Flavio Vallan,
Roberta Venier, Flavio Venturoso, Adriano Zonta, Ombretta Zoratto.