Primo Maggio, sindacati uniti di fronte alla crisi
Crisi e terremoto: questi, per i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, i grandi temi del Primo Maggio 2009, che in Friuli Venezia Giulia verrà celebrato con quattro manifestazioni, a Trieste, Gradisca d’Isonzo, Cervignano e Pordenone. «Il nostro primo pensiero – dichiarano Franco Belci, Giovanni Fania e Luca Visentini – va ai lavoratori colpiti dalla crisi, in primis quelli della Safilo e della Caffaro, per i quali questo non è un giorno di festa, ma di preoccupazione e ansia per il futuro. Ma questo è anche un Primo Maggio di solidarietà alle popolazioni dell’Abruzzo, dove Cgil, Cisl e Uil hanno scelto di organizzare la manifestazione nazionale della Festa del Lavoro».
Al centro delle manifestazioni, oltre alle tante emergenza occupazionali innescate dalla crisi, anche la sicurezza sul lavoro. «Le modifiche al Testo Unico messe in cantiere dal Governo – dichiarano ancora Belci, Fania e Visentini – rappresenterebbero un inaccettabile passo indietro nella lotta agli infortuni. La di grave crisi economia che stiamo attraversando non può giustificare una disattenzione sul tema della sicurezza né tantomeno un allentamento dei controlli e delle sanzioni, magari sulla base di un calo degli infortuni che, se esiste, è lieve e legato alla diminuzione delle ore lavorate. Per questo abbiamo deciso di scrivere al presidente Tondo, in occasione della recente Conferenza Stato-Regioni, sollecitando la nostra Giunta ad opporsi alle modifiche del Testo Unico».
Per uscire dalla crisi, secondo i sindacati, serve un impegno straordinario e un salto di qualità anche da parte della politica. «Politica – sostiene il segretario della Cisl Fvg Giovanni Fania – che deve dare per prima il buon esempio. L’esatto opposto di quanto stanno facendo i nostri consiglieri regionali: il loro tasso di assenteismo, alla faccia dei trattamenti economici e dei privilegi di cui godono, è uno schiaffo ai lavoratori colpiti dalla crisi».
Sul ruolo della politica insiste anche Franco Belci, che mette sotto accusa le politiche del Governo, «nelle quali il lavoro viene ridotto a una semplice variabile della produzione». Il segretario della Cgil si sofferma poi sul delicato momento dei rapporti sindacali: «Attraversiamo una fase caratterizzata da forti dissensi, ma questa è la festa di tutti i lavoratori e devono prevalere i momenti di unità. Ce lo impongono vicende come quelle della Safilo e della Caffaro, le punte più evidenti di una crisi molto profonda anche in questa regione, che fino a un anno fa era caratterizzata da tassi bassissimi di disoccupazione».
«La priorità del movimento sindacale italiano ed europeo – rimarca il segretario regionale della Uil Luca Visentini – è quello di contrastare gli effetti della crisi sui lavoratori e sui pensionati, rilanciando lo sviluppo economico la crescita dei redditi. Il Primo Maggio, quindi, è l’occasione per un forte appello unitario alle istituzioni e agli imprenditori, che devono fare la propria parte per tutelare il mondo del lavoro».
Venendo al programma delle manifestazioni, come detto in apertura i cortei saranno quattro, uno per provincia. Rispetto al programma consueto l’unica variazione riguarda i sindacati dell’Alto Friuli, che hanno cancellato il tradizionale appuntamento di Venzone e si ritroveranno a Martignacco (ore 11), dove porteranno la loro solidarietà ai lavoratori della Safilo di Martignacco. Con loro anche il segretario regionale della Cgil Belci, mentre Fania sarà a Cervignano e Visentini a Trieste.
TRIESTE. Nel capoluogo regionale il corteo partirà da campo San Giacomo alle
GRADISCA. I sindacati isontini si ritroveranno alle
CERVIGNANO. Per Udine e
PORDENONE. In linea con la tradizione anche la manifestazione di Pordenone. Il ritrovo è fissato alle