Scuola, Sos della Cgil ai parlamentari del Fvg
Ottocentoventidue posti di lavoro in meno nella scuola pubblica, 519 tra i docenti e 303 tra il personale tecnico e amministrativo, centinaia di precari a rischio nel sistema dell’università e della ricerca, istituti scolastici a rischio collasso per i tagli e per i mancati trasferimenti del Governo. Questo l’allarmante quadro presentato dalla Flc-Cgil ai parlamentari del Friuli Venezia Giulia, nel corso di un incontro tenutosi nella sede della camera del Lavoro di Udine: «Quella che ci troviamo ad affrontare – ha dichiarato il segretario regionale della Flc Natalino Giacomini – è una doppia emergenza, non solo occupazionale ma anche culturale. Le politiche del Governo, infatti, vanno esattamente nella direzione opposta rispetto al numero di iscrizioni, che risulta in crescita, e alla domanda delle famiglie, sempre più orientate a scegliere il tempo pieno».
Presenti all’incontro il senatore Carlo Pegorer e i deputati Alessandro Maran e Ivano Strizzolo. Adesioni anche da Tamara Blazina, Flavio Pertoldi e Angelo Compagnon, mentre gli altri parlamentari non hanno risposto all’invito della Cgil. I tre esponenti del Pd hanno assicurato il massimo impegno del Pd sul fronte parlamentare, richiamando però anche le altre forze di opposizione a fare in pieno la loro parte. «Purtroppo – ha commentato Maran – dobbiamo fare i conti con i numeri e con gli effetti di una sconfitta che non è stata soltanto elettorale, ma anche culturale».
Il sindacato, oltre ai tagli di posti di lavoro previsti dalla Finanziaria e dalla legge 133/2008, ha denunciato anche i forti ritardi nei trasferimenti dal ministero alle scuole della nostra regione, che hanno portato l’ammontare complessivo del credito alla ragguardevole cifra di 31 milioni.
Allarme inoltre per la forte perdita di attrattività degli istituti professionali, che in un solo anno hanno visto calare del 45% le iscrizioni, scese dalle 3.200 dello scorso anno alle 1.700 dell’anno scolastico 2009-2010, e per gli effetti dei tagli su università ed enti di ricerca. Tagli che rischiano di ripercuotersi sui lavoratori a termine, sui co.co.pro. sui dottorati, sui borsisti: secondo il monitoraggio della Flc i contratti precari negli atenei e negli enti di ricerca della regione sono complessivamente quasi 2.000, di cui 1.500 impegnati nella didattica, oltre 200 nell’amministrazione universitaria e altrettanti negli enti di ricerca.