Sì allo sblocco degli appalti, ma senza deroghe sulla sicurezza
Lo sblocco degli appalti è una scelta che va nella direzione giusta, ma che non deve in nessun modo favorire una minore attenzione alla sicurezza, al rispetto delle leggi e dei contratti, alla qualità dei lavori pubblici. Questo il senso dell’appello che Cgil, Cisl e Uil lanceranno in occasione dell’audizione sul disegno di legge regionale n.
«In attesa che l’intera materia dei lavori pubblici trovi una disciplina generale attraverso l’approvazione del nuovo codice degli appalti – dichiarano le segreterie regionali con Giuliana Pigozzo (Cgil), Maurizio Cappellin (Cisl) e Fernando Della Ricca (Uil) – il disegno di legge in discussione può e deve essere l’occasione per introdurre alcuni criteri fondamentali di riferimento: l’esclusione delle gare al massimo ribasso, l’assegnazione di tutti gli appalti attraverso il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, l’esclusione delle aziende non in regola con gli obblighi fiscali, contributivi e contrattuali, la scelta di prezzi di gara che consentano il pieno rispetto dei contratti e la piena tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori».
Su queste richieste i sindacati chiedono anche il sostegno delle associazioni di rappresentanza degli enti locali, dall’Anci fino al Consiglio delle autonomie: «Uno dei punti qualificanti del protocollo d’intesa firmato lo scorso anno da sindacati e autonomie locali – spiegano ancora le segreterie – riguardava proprio i temi degli appalti e della sicurezza sul lavoro, ponendo le premesse per iniziative specifiche in materia di formazione, prevenzione e di disciplina degli appalti pubblici. Dal momento che saranno proprio gli enti locali a gestire la grande maggioranza dei lavori sbloccati in virtù dell’intervento regionale, ai loro rappresentanti chiediamo coerenza con gli impegni già assunti. La stessa coerenza che chiediamo alla Regione rispetto ai contenuti dell’intesa in materia di prevenzione degli infortuni firmata nell’ottobre scorso dagli assessori al Lavoro e alla Salute».