Sospendere Schengen sarebbe un inutile e dannoso ritorno al passato
Il Consiglio Sindacale Interregionale Friuli Venezia Giulia-Slovenia, coerentemente con le posizioni da sempre assunte su questo tema, esprime profonda preoccupazione e contrarietà rispetto alll’ipotesi, ventilata dal Presidente della Regione Massimiliano Fedriga, di chiedere la sospensione dell’applicazione di Schengen lungo il confine italo-sloveno. Non è infatti attraverso i confini stradali, ma seguendo altri percorsi, che transita il grosso dei rifugiati che raggiungono l’Italia attraverso la rotta balcanica. Non a caso, in aggiunta alle misure già messe in campo dall’Italia, sono state programmate nuove iniziative congiunte tra i due Paesi per un più efficace monitoraggio delle aree confinarie.
L’unico effetto concreto di una sospensione di Schengen sarebbe quello di ostacolare la libera circolazione delle persone, che ha rappresentato e rappresenta una delle grandi conquiste dell’Unione Europea a favore dei suoi cittadini, con ricadute importanti anche in termini economici, culturali e sociali. A risultarne penalizzata sarebbe anche la ormai consolidata mobilità delle lavoratrici e dei lavoratori transfrontalieri nelle due direzioni. A sconsigliare inutili e dannosi ritorni al passato anche l’imminente allargamento alla Croazia di Schengen, funzionale anche a un riavvicinamento delle minoranze storicamente presenti in queste terre.
Il Presidente del CSI Fvg-Slovenia
Roberto Treu