Chiusura domenicale e accesso ai negozi, raccolto l’appello dei sindacati

Non solo il «divieto di svolgere attività motorie o sportive, nonché di effettuare passeggiate o comunque di intrattenersi, in aree frequentate da più persone, con particolare riguardo a parchi pubblici o aperti al pubblico, giardini pubblici o aperti al pubblico, o altre aree che possano comunque attrarre la presenza di più persone contemporaneamente», ma anche «la chiusura, nella giornata di domenica, di tutti gli esercizi commerciali di qualsiasi natura, fatte salve le farmacie, le parafarmacie e le edicole». Oltre all’obbligo, nell’accedere agli esercizi aperti al pubblico «di limitare l’accesso all’interno dei locali ad un solo componente del nucleo familiare, salvo comprovati motivi di assistenza ad altre persone».
E’ quanto prevede, con misure valide fino al 3 aprile, salvo ulteriori estensioni,  l’ordinanza Ordinanza contingibile e urgente n. 3 firmata giovedì 19 marzo dal presidente della Regione Massimiliano Fedriga con l’obiettivo di contrastare la crescita dei contagi da Coronavirus. I due articoli relativi al commercio raccolgono gli appelli più volte lanciati dai sindacati, in particolare quelli di categoria, tesi a rafforzare le misure di prevenzione sanitaria a tutela dei lavoratori e dei clienti e a ridurre, vista la situazione di riposo forzato in cui si trovano molti lavoratori e cittadini, gli orari di apertura dei negozi. Va detto, a questo proposito, che l’ordinanza non prevede la riduzione del nastro orario giornaliero degli esercizi commerciali, come suggerito invece dalle categorie, che chiedevano un tetto massimo di dieci ore.