Sanità, la Giunta Tondo naviga a vista

La Giunta regionale ha ritenuto di accorpare agenzia , Csc e Direzione della Salute in un unico soggetto. Si tratta di una decisione annunciata e sulla quale i sindacati erano disponibili a discutere, come avevamo preannunciato al Presidente. La Giunta però ha preferito prendere una scorciatoia ed evitare ogni confronto assumendo la scelta con un emendamento alla legge di assestamento del bilancio.
Tutto questo fa pensare che questa scelta istituzionale venga messa in campo per coprire l’assenza di una politica sociosanitaria che caratterizza l’attività della Giunta regionale. Il settore viene gestito senza programmazione, con interventi estemporanei e completamente scollegati tra di loro: basti pensare all’ assenza di politiche sulla sicurezza sul lavoro, alla questione del 118 di Trieste, alle rette delle case di riposo. Sul primo tema, dopo le enunciazioni di principio della Giunta, si è registrata la contemporanea assenza dei tre assessori competenti all’ultimo incontro del Comitato regionale sulla sicurezza, sbandierato poco tempo fa come massima sede di confronto. Sul 118 siamo in attesa di un incontro dopo quello del 25 maggio scorso, per verificare gli impegni assunti dall’assessore. Sulle rette delle case di riposo, in un momento di grande difficoltà delle famiglie, si è assecondato un inopinato aumento.
Se si vuole riformare effettivamente il sistema sanitario non si può cominciare dal tetto. Senza fondamenta c’è il rischio che la casa cada. È dall’inizio della legislatura che chiediamo una gestione seria della sanità che assorbe la metà delle risorse regionali. Dalla Giunta invece solo parole.
Franco Belci, Giovanni Fania, Luca Visentini – segretari generali Cgil-Cisl-Uil Fvg