Vigili del fuoco, in prima linea manca oltre il 25% del personale
I vigili del fuoco del Friuli Venezia Giulia stanno affrontando l’attuale emergenza incendi, senza precedenti nella storia di questa regione, con una carenza di personale operativo che attualmente supera le 200 unità, pari a oltre il 25% della pianta organica. A denunciarlo è Orietta Olivo, segretaria regionale della Funzione pubblica Cgil, «fortemente preoccupata da un lato per la gravità degli incendi e i loro effetti pesantissimi sul territorio, dall’altro per l’aggravarsi dei turni e delle condizioni di lavoro, che stanno diventando insostenibili, con maggiori rischi anche per la sicurezza di chi opera in prima linea».
Quello delle carenze di organico, spiega ancora Olivo, «è un problema strutturale, che nessuno degli ultimi governi che si sono succeduti ha saputo e voluto affrontare e risolvere, e che significa anche meno prevenzione contro gli incendi boschivi». A livello nazionale, secondo i dati in mano alla Fp, il fabbisogno di personale aggiuntivo è di circa 4mila unità, a fronte di circa 300 assunzioni previste con i concorsi in fase di svolgimento e di un forte flusso di pensionamenti. «In Fvg – aggiunge Olivo – la situazione è ancora più grave, anche per le carenze di personale amministrativo, spesso coperta dirottando negli uffici personale che dovrebbe agire sul campo. Ad aggravare i turni gli interventi dei giorni scorsi fuori dai confini regionali (Bibione e Slovenia) e l’invio in centro Italia, pochi giorni fa, della nostra colonna mobile, misura di carattere esclusivamente preventivo che ha sottratto uomini (9) e mezzi agli interventi degli scorsi giorni».
Da qui, per Olivo, l’esigenza di accelerare con il varo di nuovi concorsi e di colmare con misure straordinarie e quanto più rapide possibili la grave carenza di organici dei comandi del Friuli Venezia Giulia. «Friuli Venezia Giulia che peraltro finanzia con risorse proprie i distaccamenti estivi di Lignano e Grado, rimarca Olivo, non senza denunciare anche la vetustà e l’inadeguatezza dei vestiari e dei dispositivi di protezione individuale. «Ogni vigile del fuoco ha una sola divisa a disposizione e in questi giorni non c’è neppure il tempo di lavarla. Cenere, detriti e particelle restano incollati addosso a tutte e giubbotti, moltiplicando i rischi per salute e sicurezza. Ciliegina sulla torta la mancata copertura Inail, che costringe i vigili del fuoco a stipulare assicurazioni personali: un vero paradosso per una delle professioni più esposte al rischio di infortuni gravi e di malattie professionali».