Contrattazione e partecipazione agli utili: no alla proposta Castro
La strada obbligata per uscire dalla crisi è quella di rilanciare il consumo interno. Su questo tutti sembrano d’accordo. Io conosco solo un modo per farlo: aumentare salari e pensioni. La Cgil avanza tre proposte da tempo: un alleggerimento della pressione fiscale su salari e pensioni, anche attraverso la restituzione del “fiscal drag�?, il rinnovo dei contratti e l’aumento delle pensioni. Le gabbie salariali o la partecipazione dei lavoratori agli utili dell’impresa, prevista dalla proposta di legge di Maurizio Castro, sono diversivi che tentano di aggirare il problema. È comprensibile che a proporre questa soluzione sia Castro, senatore Pdl ed ex dirigente Zanussi. Meno che sia condivisa da esponenti del Pd. Pur non essendo iscritto, sarei curioso di conoscere la posizione in merito dei candidati alla segreteria regionale: sarebbe un elemento di chiarezza nei confronti degli iscritti alla Cgil che voteranno alle primarie. Quanto a noi, la proposta non ci piace per tre motivi. Primo: non si capisce perché i lavoratori dovrebbero legare il loro salario a variabili governate soltanto dalle aziende, rinunciando a quote di salario garantite dal contratto nazionale. Secondo: non ci sono utili da spartire in un periodo di profonda recessione. Del resto, se così non fosse, la proposta sarebbe stata avanzata in tempi meno sospetti. Terzo. Si aumenterebbero le diseguaglianze tra Nord e Sud, tra grandi e piccole imprese, tra le aziende in uno stesso territorio. E va ricordato che le diseguaglianze sono state il catalizzatore della crisi. Infine una domanda. Perché abbandonare improvvisamente il terreno della contrattazione integrativa, aziendale o territoriale? La Cgil è disponibile a praticarlo, a condizione che sia, appunto, integrativa e non sostitutiva: il sostegno al potere d’acquisto di tutti i lavoratori, in sostanza, deve continuare ad essere garantito dalla contrattazione nazionale. Non si tratta di egualitarismo, ma dell’unica strada praticabile per sostenere i redditi e rilanciare i consumi. Castro propone di farlo maniera selettiva? Ne parleremo, al limite, quando a tutti sarà garantita una condizione lavorativa dignitosa, precari compresi. Franco Belci, segretario generale Cgil Fvg