Scuola, Cgil e Cisl dichiarano lo stato di agitazione
La legge n.133 del 6 agosto 2008 ha previsto un taglio pesantissimo e senza precedenti agli organici del personale docente e Ata per il prossimo triennio. Si tratta di una scelta particolarmente grave per la nostra regione, che registra un sensibile aumento del numero degli alunni rispetto agli anni precedenti. Le segerterie regionali della Flc Cgil e della Cisl Scuola, giudicano gli organici inadeguati a garantire le scelte delle famiglie e ad assicurare un regolare funzionamento delle scuole, funzionamento già messo a dura prova dai continui tagli operati negli anni precedenti.
L’anno scolastico 2009/2010 inizia con un taglio di 641 posti per i Docenti e 278 posti per il personale Ata, con pesanti ripercussioni sul funzionamento delle scuole e sulla qualità dell’insegnamento. Questi i problemi più gravi:
1. la riduzione delle classi in generale, il conseguente incremento del numero degli allievi per classe, che in molti casi è al limite della capienza consentita e in altri già oltre, con un ulteriore peggioramento del già precario livello di sicurezza del personale e degli alunni;
2. nella scuola primaria, causa i tagli e l’eliminazione della compresenza, la copertura dell’orario scolastico prolungato o a tempo pieno in alcune classi viene garantito con un numero di docenti pari agli spezzoni orari creatisi (altro che maestro prevalente!);
3. la grave penalizzazione degli alunni diversamente abili, giacché in molti casi non sono stati rispettati i parametri previsti dal D.M. 331/98 in merito al numero di alunni per classe;
4. nella scuola secondaria si 1° grado (scuola media) non è possibile garantire l’insegnamento facoltativo agli allievi che non si avvarranno dell’insegnamento della religione cattolica, come le scuole sarebbero invece tenute a fare;
5. nulla è stato attivato sulla predisposizione dei progetti nelle scuole, tanto da pregiudicare l’importante attività educativa e sociale svolta sulle situazioni di disagio e accoglienza e nell’inserimento degli alunni stranieri;
6. per quanto riguarda il personale Ata, i tagli mettono fortemente a rischio la garanzia della funzionalità operativa, dell’attività di assistenza e vigilanza all’interno e all’esterno dell’istituzione scolastica; la riduzione dei posti, a fronte di un incremento di alunni generalizzato, farà venir meno il supporto al personale docente riferito all’accompagnamento, all’assistenza agli alunni diversamente abili e all’integrazione degli alunni stranieri; pregiudicata anche la sicurezza degli stessi lavoratori in servizio, poiché la maggior parte delle scuole, essendo strutturate su più plessi, richiedono un’articolazione dell’orario su diversi turni di servizio, nei quali opererà un solo lavoratore per turno.
Per questi motivi la Flc Cgil FVG e la Cisl Scuola FVG dichiarano lo stato di agitazione regionale di tutto il personale della Scuola pubblica statale e chiedono al Prefetto del capoluogo regionale di convocare le parti per esperire il tentativo obbligatorio di conciliazione previsto dalla 146/90. Per la Flc-Cgil e la Cisl Scuola diventa indispensabile un intervento straordinario nei confronti del ministero da parte del Direttore dell’Usr regionale, finalizzato a ottenere aggiuntivi posti in organico, per risolvere in modo definitivo i problemi sopra evidenziati, garantire un’adeguata qualità del servizio e fornire risposte certe alle famiglie sul tempo scuola e sulla sicurezza in tutti gli istituti.