Piano sanitario, più peso alla prevenzione e ai servizi territoriali

«Si sta navigando a vista, con il rischio di mettere in fibrillazione il sistema e di pregiudicare già in partenza i risultati della programmazione». Questo il duro giudizio di Giuliana Pigozzo, responsabile Sanità e Welfare della Cgil regionale, sull’iter del piano socio-sanitario regionale. «Appena deliberata la bozza del piano – commenta Pigozzo – la Cgil ha denunciato immediatamente i rischi di un’azione fortemente centralizzatrice, i problemi di sottofinanziamento del sistema e i limiti di un documento programmatorio enormemente carente su aspetti strategici come la prevenzione, il potenziamento dei servizi territoriali, l’integrazione socio-sanitaria, la riabilitazione. Elementi questi tuttora assenti dal confronto politico, tutto sbilanciato sugli ospedali e sul modello istituzionale e direzionale».
Lo stop imposto al piano, per la Cgil , «deve favorire l’apertura di un confronto effettivo e non formale» con la comunità regionale e con le diverse rappresentanze coinvolte». Il sindacato, da parte sua, denuncia i rischi una politica basata sui tagli indiscriminati: «Le politiche della salute – dichiara ancora Pigozzo – non possono essere affidate soltanto alle cure dei “ragionieri”, per quanto eccellenti essi siano. Per riqualificare il sistema  socio-sanitario servono scelte capaci di vedere lontano, di individuare obiettivi strategici e di perseguirli».
Pigozzo, infine, censura le uscite della Lega sugli ambulatori per i clandestini: «Ne viene chiesta l’eliminazione, come se quello fosse il problema principale della sanità regionale e come se non esistessero direttive europee ben precise in materia». Forti critiche anche alle posizioni del consigliere Pdl Massimo Blasoni in materia di liste d’attesa: «Per ridurle basterebbe intervenire sull’appropriatezza clinica e sulla risposta organizzativa, potenziando le strutture pubbliche che invece devono fare i conti col blocco delle assunzioni con politiche sempre più finalizzate alla privatizzazione dei servizi».