Occupazione, Confindustria Fvg sbaglia rotta
Il presidente di Confindustria regionale farebbe bene a prendersi una pausa di riflessione, invece di continuare a proporre misure che lo porteranno in rotta di collisione col sindacato e con i lavoratori. All’inizio dell’anno propose una ricetta per uscire dalla crisi basata su licenziamenti, nuove iniezioni di precarietà e allontanamento degli immigrati per destinare i “lavori umili” ai lavoratori locali. Oggi rincara la dose, proponendo di abbandonare i lavoratori colpiti dalla crisi a se stessi, invitandoli ad aprire partite Iva in un mercato senza prospettive.
Dopo aver utilizzato per mesi soldi pubblici senza mettere in campo idee e progettualità per tutelare l’occupazione, l’idea è quella di destrutturare il mercato del lavoro e tagliare nuovamente sui salari dei lavoratori. In quanto alla rottamazione, la questione degli incentivi è una risposta parziale, insufficiente e francamente un po’ imbarazzante se riferita al solo settore dei mobili, nel quale il presidente opera. Le soluzioni non possono essere sempre affidate al settore pubblico, del quale poi si reclama il dimagrimento.
Confindustria regionale non sa mettere in campo nessun’altra proposta? Processi di aggregazione, allungamento delle filiere, innovazione non appartengono al suo linguaggio? Speriamo che dalla prossima riunione della giunta dell’associazione emerga una linea diversa, altrimenti lo scontro sarà inevitabile. E la prima contestazione avverrà con lo sciopero della provincia di Udine.
Franco Belci, segretario generale Cgil FVG