Comparto unico, le richieste di Cgil-Cisl-Uil
Vi è stata qualche confusione sulla stampa rispetto agli aspetti tecnici della trattativa sul comparto unico, in effetti non sempre facili da comprendere. Ciò ci induce a chiarire alcuni punti. Sinteticamente, le differenze tra la proposta della Regione e le richieste di Cgil Cisl e Uil riguardano:
a) l’entità della spesa complessiva del personale, che parte da basi di calcolo differenti e fornisce, evidentemente, risultati diversi;
b) la richiesta di Cgil, Cisl e Uil di incrementare i tabellari definiti dalle precedenti tornate contrattuali del comparto con la stessa percentuale di aumento prevista dal contratto nazionale, che ammonta al 3,2%, da calcolarsi sulla spesa complessiva del personale del comparto unico.
Rispetto alla richiesta di aumento, determinata dalla necessità di salvaguardare il potere di acquisto dei lavoratori attraverso il criterio oggettivo della copertura dell’inflazione,
Abbiamo anche manifestato la disponibilità ad aprire da subito un confronto su proposte di riforma che razionalizzino e rendano più efficiente il sistema pubblico in regione, purché esse vengano definite in sedi ufficiali e non annunciate sui media e purché non ci siano fughe in avanti legislative su materie contrattuali, com’è accaduto con l’ultima Finanziaria.
Per quel che ci riguarda, su queste basi si può giungere ad un accordo che definirebbe – non lo si può dimenticare – un contratto scaduto da due anni per responsabilità precise delle controparti pubbliche e dell’Areran. Se fosse stato rinnovato dal momento della presentazione della piattaforma sindacale unitaria, non saremmo oggi ingessati in una trattativa così difficile.
Franco Belci, Giovanni Fania, Luca Visentini
Segretari generali Cgil-Cisl-Uil Fvg