Lavoro, no al taglio degli incentivi. Urgente un tavolo sulla crisi

Le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil ritengono grave e non condivisibile, sia nel metodo che nel metodo, la decisione con cui la Giunta regionale ha cancellato i regolamenti riferiti agli articoli della legge regionale 18/2005 sul “Buon Lavoro”. La cancellazione, che riguarda gli incentivi per le assunzioni, per le stabilizzazioni e per la promozione delle nuove attività imprenditoriali, non è stata accompagnata da alcuna scelta né da alcuna proposta su possibili interventi alternativi.
Già durante la riunione della Commissione regionale del lavoro, purtroppo da soli, avevamo evidenziato la nostra contrarietà a questa scelta. Oltre alle critiche sul metodo adottato, “abrogare e poi si vedrà”, riteniamo inaccettabile la motivazione addotta dalla Giunta, vale a dire la mancanza di risorse la risorse disponibili.
 
Aver cancellato incentivi che avevano permesso fino ad oggi a circa 6.000 persone di vedere un miglioramento delle loro condizioni di lavoro e di vita, tanto più in un momento particolarmente difficile come quello che attraversiamo, significa non aver chiara consapevolezza di una crisi che sta già toccando  anche questa area sviluppata del “ricco” nord-est.
L’amministrazione regionale, e ci preoccupa molto constatarlo, sembra non rendersi conto di quanto sia importante il suo ruolo nel sostenere l’occupazione e  le aziende. Secondo Cgil, Cisl e Uil è proprio questa la priorità su cui investire, rinviando al futuro decisioni su spese che, sia pure importanti, in questo particolare momento appaiono meno urgenti. Nel ribadire questa convinzione, invitiamo il governo regionale ad aprire in tempi brevi un tavolo di confronto volto a individuare gli strumenti da mettere in campo per fronteggiare gli effetti della crisi.