Scuola, 1.500 tagli in due anni. Il 26 luglio un sit-in a Trieste
Quasi mille posti tagliati lo scorso anno scolastico, oltre 600 per il prossimo. Per un totale di 1.561 lavoratori in meno, 1.019 tra i docenti e 542 tra il personale tecnico e amministrativo (Ata). A denunciarlo Flc-Cgil e Cisl scuola del Friuli Venezia Giulia, che per lunedì 26 luglio annunciano un sit-in di protesta a Trieste, con inizio alle 10.30, sottola sede dell’ufficio scolastico regionale.
I tagli negli anni scolastici 2009-2010 e 2010-2011
DOCENTI |
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PERSONALE ATA |
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Scuola primaria |
342 |
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Assist. amministrativi |
93 |
Secondaria 1° grado |
331 |
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Assist. tecnici |
66 |
Secondaria 2° grado |
346 |
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Coll. scolastici |
372 |
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Dsga |
11 |
TOTALE |
1.019 |
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TOTALE |
542 |
«Oltre a determinare la perdita di più di 1.500 posti di lavoro, i tagli incideranno pesantemente sull’effettivo esercizio del diritto all’istruzione, sul funzionamento e sulla sicurezza nella scuola, rendendola più povera e più precaria», dichiarano i segretari regionali Natalino Giacomini (Cgil) e Donato Lamorte (Cisl). «In regione – sottolineano – l’istruzione verrà realizzata con 710.000 ore di insegnamento in meno, mentre saranno 680.000 ore le ore tagliate sul personale tecnico, amministrativo e ausiliario, con gravi ripercussioni sulla vigilanza e l’assistenza nelle scuole e sui carichi di lavoro di tutti i lavoratori».
Risposte concrete alle criticità emerse con i tagli, che trovino soluzione in sede di adeguamento dell’organico di diritto alla situazione di fatto. L’assegnazione di quei posti e di quelle cattedre necessari a garantire l’esigibilità del diritto allo studio e la qualità dell’istruzione. La stabilizzazione dei precari sui posti che si renderanno liberi in organico di diritto, consentendo in questo modo la qualità dell’offerta formativa nella continuità didattica del personale, indispensabile all’effettivo funzionamento della scuola. Queste le rivendicazioni che Flc-Cgil e Cisl-Scuola avanzano nei confronti dell’Ufficio scolastico regionale, non escludendo nuove iniziative di mobilitazione.