Occupazione, si allunga l’elenco delle aziende in crisi
Si rafforzano, purtroppo, i segnali di crisi che provengono dall’economia friulana. Se il primo semestre aveva evidenziato una sostanziale tenuta, triangolo della sedia a parte, dal periodo estivo in poi c’è stato un brusco rallentamento, in particolare nei settori legati al mercato dell’automobile e delle costruzioni.
Immediate le conseguenze in termini di ricorso alla cassa integrazione ordinaria, straordinaria e alla mobilità si sta allungando. Partendo dal comparto metalmeccanico, sono ferme
Lunga la lista delle crisi, strutturali o cicliche, anche nel settore legno, come rivela il segretario regionale della illea Cgil Villiam Pezzetta. Centocinquanta, complessivamente, i lavoratori in cassa integrazione straordinaria in seguito alla chiusure della Faram di Faedis, ai 60 esuberi della Effezeta e ai 40 della Snaidero. Un altro centinaio i posti lavoro persi tra Italsvenska di Manzano, Marie di Garzitto (Pavia di Udine) e Iride (Iride), dove sono state aperte procedure di Cigs o mobilità. Stanno invece facendo ricorso a cassa integrazione ordinaria molte aziende del triangolo della sedia e zone limitrofe. Nella lista fornita da Giuseppe De Zotti, responsabile Fillea per il manzanese, figurano Sedie Friuli, Musig Sedie, Segheria Friuli, Zilco 2, Legnotecnica, Piemme 7, Bolzicco Romano, Costantini, Lineased, Ifa, Paldax, Fagiani, Ilmex,