Scuola e disabili: Fontanini sconcertante
Trovo estremamente preoccupante l’uscita del Presidente della Provincia di Udine sull’esigenza di classi differenziate per i disabili a scuola. Uscita che tra l’altro che si aggiunge a quella di qualche giorno fa, nella quale Fontanini identificava immigrazione e criminalità. Grottesco poi il tentativo di correggere il tiro in un’intervista alla Rai nella quale ha sostenuto – se ho sentito bene – che a scuola i disabili dovrebbero affrontare le tematiche relative alla propria condizione piuttosto che imparare storia e filosofia.
Le due dichiarazioni esplicitano la concezione che il presidente ha della diversità: non una condizione da rispettare e con la quale confrontarsi, ma una barriera da non varcare, un impedimento ai percorsi delle persone considerate “normali”. Affermazioni che evocano contesti cupi e che portano, per differenza, a una concezione dell’identità assolutamente preoccupante. C’è da chiedersi quale sia il senso delle istituzioni di questi esponenti leghisti: dopo Ballaman, che predicava il buon governo e privilegiava nei fatti quello cattivo, Fontanini che – invece di preoccuparsi di rappresentare un’ intera comunità, con le sue esigenze e i suoi problemi – si batte, evidentemente, per una selezione che porti al perfetto esemplare del “friulano”.
Sarebbe forse il caso di spiegargli che le relazioni umane con consanguinei troppo stretti sono spesso portatrici di tare genetiche e, nel mondo animale, gli incroci ripetuti esemplari di razza pura indeboliscono la specie. Per quanto mi riguarda, nel primo caso preferisco il meticciato e nel secondo i bastardi: sono più affettuosi e intelligenti.
Franco Belci segretario generale Cgil Fvg