Cgil verso il 27 novembre. A Roma oltre duemila dal Fvg

Una nuova politica economica e fiscale del Governo, capace di sostenere il reddito di lavoratori e pensionati e gli investimenti delle imprese. Un maggiore impegno nella lotta all’evasione, anche a livello regionale e locale. La difesa del contratto nazionale come presidio fondamentale di tutela e salvaguardia dei lavoratori. Il finanziamento della cassa integrazione e l’estensione degli ammortizzatori sociali. La difesa della sanità, della scuola pubblica, dell’università e del sistema della ricerca. Questi i motivi della manifestazione nazionale indetta dalla Cgil per sabato prossimo, il 27 novembre, che porterà a Roma centinaia di migliaia di lavoratori e pensionati da tutto il Paese.
Anche dal Friuli Venezia Giulia ai annuncia una massiccia partecipazione. Una quarantina i pullman speciali già prenotati, con l’obiettivo di portare nella capitale almeno duemila persone. «La macchina organizzativa – dichiara il segretario regionale Franco Belci – si è messa in moto da oltre un mese, con un denso programma di assemblee e l’avvio di una sottoscrizione tra iscritti e sostenitori». Due i cortei che sfileranno nel centro di Roma, con lo slogan “Più diritti, più democrazia”: uno partirà da piazza della Repubblica, l’altro da piazzale Partigiani, per confluire in piazza San Giovanni, sede del comizio finale, che sarà concluso dal segretario generale Susanna Camusso.
«Tra i partecipanti – annuncia Belci – ci sarà anche una nutrita rappresentanza del mondo studentesco, per dare voce alla grande mobilitazione in atto nelle scuole e nelle università, anche a livello regionale. Uno dei grandi obiettivi della Cgil, del resto, è quello di contrastare la politica di tagli indiscriminati alla scuola, all’università e alla ricerca, con gravi ripercussioni sia sui lavoratori di questi settori, a partire dai precari, sia sulla qualità dell’istruzione pubblica».
Ma in piazza ci sarà soprattutto il grido d’allarme delle migliaia di lavoratori che, anche nella nostra regione, hanno perso o rischiano di perdere il posto di lavoro. «La situazione del tessuto produttivo – dichiara ancora Belci – risulta ancora pesantemente segnata dalla crisi, le cui ricadute occupazionali rischiano purtroppo di aggravarsi. Il tasso di senza lavoro, che in Fvg è già salito dal 3,5 al 6% in due anni, minaccia di crescere ulteriormente: a dircelo è il ricorso alla cassa integrazione straordinaria, che resta su livelli altissimi, con oltre 15 milioni tra Cigs e cassa in deroga nei primi dieci mesi dell’anno, oltre il triplo rispetto al 2009. Anche per questo è indispensabile che il tavolo anticrisi tra Regione e parti sociali prosegua, portando un contributo fattivo al dibattito sulla Finanziaria 2011».