Commercio, parte in salita la trattativa sul contratto
Parte in salita la trattativa sul rinnovo dei contratti nazionali del commercio e della distribuzione cooperativa, scaduti a fine 2010. Una vertenza segnata anche dalle novità introdotte dal collegato lavoro e dal caso Fiat, e strettamente correlata anche al dibattito sulla liberalizzazione delle aperture festive aperto nella nostra regione.
Per fare il punto sui rinnovi, che in Friuli Venezia Giulia riguardano circa 50mila dipendenti, in larga maggioranza donne, si è riunito questa mattina a Udine il direttivo della Filcams Cgil. «Anche nel nostro settore come in altri – ha dichiarato la segretaria regionale Susanna Pellegrini – dobbiamo far fronte a un vero e proprio attacco al ruolo del contratto nazionale. Confcommercio, infatti, si è presentata al tavolo con una serie di richieste diametralmente opposte alle piattaforme sindacali e con gli stessi accordi separati che erano stati siglati nel 2009 con Cisl e Uil. L’obiettivo delle aziende è chiaro: deregolamentare il part-time e il lavoro domenicale, estendere il periodo di prova per aggirare le norme sui contratti a termine, ridurre le tutele su maternità e malattia, proporre salari d’ingresso più bassi ai neoassunti».
Da qui la preoccupazione della Filcams regionale, che sta avviando un fitto programma di assemblee per informare i lavoratori sulla stato della categoria. «Nella consapevolezza – ha aggiunto
Tra i principali nodi della vertenza, come detto, quello del lavoro domenicale: «Quanto sta accadendo nella nostra regione – ha dichiarato a tale proposito
Sul punto è intervenuto anche il segretario generale della Cgil Fvg Franco Belci: «Il ricorso vinto dall’Outlet di Ajello – ha detto – non riguardava il tetto delle aperture festive, né quel tetto è in qualche modo in contrasto con la direttiva Bolkestein, come ha sostenuto l’assessore. In realtà siamo di fronte a un tentativo della grande distribuzione, assecondato dall’assessore, di scaricare sui lavoratori i problemi del settore».