Autonomia a rischio: ricorso giusto, ma la Regione è in ritardo
«Non si tratta soltanto di difendere il principio costituzionale della specialità, ma di rivendicare una storia di autonomia che questa regione, sia pur con alti e bassi, ha sempre esercitato in modo virtuoso, dall’esempio del terremoto alla costruzione di un sistema di servizi di eccellenza che i tagli della manovra mettono radicalmente in discussione». Il segretario regionale Franco Belci spiega così, al termine dell’incontro di oggi tra il governatore Tondo e le parti sociali, la piena condivisione, da parte della Cgil, del ricorso annunciato dalla Giunta contro la manovra nazionale.
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In merito al preannunciato disegno di legge regionale sui costi della politica, Belci chiede concretezza. Tre, secondo il segretario, i fronti su cui agire: «Il primo è l’abolizione dei privilegi dei consiglieri regionali, senza indulgere alla scorciatoia del loro dimezzamento, che non farebbe che comprimere il perimetro della democrazia. Il secondo la semplificazione istituzionale, con il radicale sfrondamento di quel sottobosco fatto di centinaia di nomine e poltrone prodotte e controllate dalla politica: non è solo un problema di costi, ma anche di trasparenza ed efficienza. Infine è necessario anche procedere sulla strada dell’unione dei comuni e affrontare senza pregiudiziali una riflessione sul riassetto complessivo della geografia istituzionale della Regione, passando ovviamente per la modifica dello Statuto».