Allarme Cgil, in provincia di Udine altri 2.000 posti a rischio
Millesettecento posti di lavoro già persi tra chiusure ed esuberi, altri
«Le cifre – ha dichiarato il segretario provinciale Alessandro Forabosco – restano allarmanti e ci dicono che la ripresa, purtroppo, è ancora lontana. Soprattutto per due settori chiave come il legno e l’edilizia, dove il quadro risulta ulteriormente peggiorato rispetto al 2010». Tra i segnali negativi spicca l’aumento della cassa integrazione straordinaria e in deroga, in crescita del 5% rispetto al 2010 e con una preoccupante tendenza al rialzo manifestatasi negli ultimi mesi. Dai 7 milioni di ore autorizzati nel periodo gennaio-settembre
Al rialzo di Udine contribuiscono soprattutto i settori del legno e delle costruzioni, dove le ore di cassa straordinaria e in deroga sono sostanzialmente raddoppiate rispetto al 2009, passando da
Tra le aziende sindacalizzate, nel biennio 2009-2010,
Preoccupa in particolare l’andamento della cassa integrazione straordinaria, che in provincia di Udine risulta addirittura in aumento del 37% rispetto al 2010. «Le nuove procedure avviate quest’anno – ha detto Forabosco – sono 36 e riguardano oltre 3mila lavoratori, con 1.200 nuovi potenziali esuberi. Ma le aziende con procedure ancora in corso sono complessivamente un centinaio, con 6.000 lavoratori coinvolti e almeno 2.000 posti a rischio. Tutto questo in un quadro che vede già la disoccupazione al 6,3% e al 18,7% quella giovanile (under25), con una punta del 25% tra le donne».
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