Lavoro domestico, rivedere gli incentivi
No al ricorso ai voucher nell’ambito del lavoro domestico. A esprimere la sua contrarietà è la segreteria della Cgil Fvg, con Emanuela Bizi, dopo l’incontro con la Commissione regionale lavoro sul regolamento del progetto Si.Con.Te, il sistema integrato che mira a favorire la conciliazione tra impegni lavorativi e carichi familiari. «Pur esprimendo un giudizio positivo sul progetto nel suo complesso – dichiara Bizi – e sugli incentivi per le assunzioni di colf, badanti e baby sitter a tempo indeterminato e a termine, la Cgil non condivide invece la scelta di incentivare anche i contratti atipici e le forme di lavoro che prevedono la retribuzione con i voucher».
Per la Cgil sarebbe stato più significativo riparametrare gli incentivi, che vanno da un minino di 800 ad un massimo di 3.000 euro in relazione alla tipologia contrattuale, prevedendoli solo per le assunzioni a tempo determinato o indeterminato. Questo tanto più in una regione che è già la prima in Italia per numero di voucher in rapporto agli abitanti. «Siamo contrari – spiega ancora Bizi – a promuovere ulteriori utilizzi dei voucher, perché il rischio è che sostituiscano regolari assunzioni, in un settore dove esiste tra l’altro un contratto nazionale di riferimento. Temiamo inoltre che il dilagare improprio di questo strumento diminuisca la contribuzione all’Inps, creando di fatto un problema non solo sulle pensioni future, che avranno importi estremamente bassi, ma anche di equilibrio degli attuali conti pensionistici, penalizzati dal livello troppo basso delle entrate previdenziali».