Edilizia agevolata, finalmente la Regione cambia il regolamento. La soddisfazione del Sunia
Una nuova sentenza del Tribunale di Udine ha definito discriminatoria e contraria alla Carta di diritti fondamentali dell’Unione Europea la norma regionale sui contributi per la prima casa, condannando l’Amministrazione regionale al risarcimento ad una coppia di cittadini albanesi. Questo provvedimento, che ribadisce concetti già presenti in precedenti sentenze, ha costretto la Giunta regionale, con l’avallo del Consiglio delle autonomie locali, a predisporre le dovute modifiche al regolamento, parificando i residenti stranieri ai cittadini italiani e comunitari.
Questo significa, che anche i cittadini stranieri con permesso di lungo periodo potranno autocertificare di non essere proprietari di immobili all’estero, come gli italiani e i comunitari, nelle domande per ottenere gli incentivi per l’edilizia sovvenzionata, agevolata, convenzionata e a sostegno degli affitti. Gli stranieri non sono quindi più tenuti a presentare attestazioni rilasciate delle autorità dei Paesi di provenienza.
Come Sunia del Friuli Venezia Giulia esprimiamo la nostra soddisfazione per le modifiche al regolamento, che del resto avevamo sollecitato da anni, senza purtroppo trovare ascolto a causa della testardaggine dell’attuale maggioranza regionale. In più occasioni, assieme all’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione (Asgi), avevamo richiesto infatti che la Regione apportasse le modifiche in questione, in linea con le regole vigenti nella quasi totalità delle altre regioni e tenendo conto della sentenza esecutiva emessa dal Giudice del lavoro del Tribunale di Udine il 2 marzo 2021, confermata dalla Corte di Appello di Trieste il 21novembre 2021.
Sunia Friuli Venezia Giulia
Renato Kneipp