Riforma del lavoro, la Cgil chiede un incontro ai gruppi consiliari
Un incontro con tutte le forze politiche del Consiglio regionale che a livello nazionale hanno espresso dissenso sulla riforma del mercato del lavoro e dell’articolo 18. È quanto chiederà formalmente la Cgil Fvg, che a partire dai prossimi giorni renderà noto il programma delle prime iniziative di mobilitazione contro la riforma, nell’ambito delle 16 ore di sciopero proclamate dal direttivo nazionale.
Ad annunciarlo è il segretario regionale Franco Belci, nel ribadire le ragioni del fermo no opposto dalla Cgil al provvedimento annunciato dal Governo nonostante il mancato accordo con i sindacati. «Se inizialmente premier e ministro del lavoro avevano parlato di contrarietà della sola Cgil – commenta Belci – il fronte che contesta la riforma si sta dimostrando ben più ampio, nel sindacato come tra le forze politiche, ma soprattutto tra i lavoratori e nell’opinione pubblica. Questo perché tutti si rendono conto che la priorità per il paese non è quella di rendere più facili i licenziamenti, vero obiettivo del Governo, ma di ridare fiato alla crescita, e quindi all’occupazione, con interventi capaci di sostenere gli investimenti e la ripresa dei consumi».
Analoghe preoccupazioni, del resto, sembrano caratterizzare le prime dichiarazioni del presidente di Confindustria Fvg Alessandro Calligaris. «Dalle cui parole – dichiara Belci – emerge un giudizio sulla riforma decisamente più prudente rispetto a quello di Emma Marcegaglia. Questo non solo dimostra che tra gli industriali esistono sensibilità diverse rispetto alle strategie da adottare per fronteggiare la crisi, come conferma anche il voto spaccato in due sul nuovo presidente, ma mette anche a nudo le ambiguità e le incertezze di una riforma ancora molto vaga nei suoi contenuti e del tutto priva di garanzie nelle coperture economiche dei nuovi ammortizzatori che essa prospetta».