Crisi e riforma del lavoro, l’allarme della Cgil Udine
Le ore di cassa integrazione in crescita del 14% rispetto al 2011, una lista di aziende in crisi che cresce, una politica economica del Governo che non solo non aiuta la ripresa, ma penalizza ulteriormente lavoratori e pensionati. La Cgil della provincia di Udine lancia l’allarme sulla situazione del tessuto economico e occupazionale del Friuli, alla prese con una evidente recrudescenza della crisi.
L’ALLARME. A esprimere il malessere dei lavoratori e dei pensionati il segretario provinciale Alessandro Forabosco, in occasione dell’attivo provinciale dei delegati tenutosi questa mattina al centro congressi dell’Enaip di Pasian di Prato. «Il quadro generale sta peggiorando – spiega – anche alla luce di un’ipotesi di riforma del mercato del lavoro che non dà alcuna risposta in termini di sostegno all’occupazione, di lotta alla precarietà e di estensione degli ammortizzatori sociali».
APPELLO ALLA REGIONE. Da qui l’appello che la Cgil lancia alla Regione: «Servono nuove misure a sostegno della crescita, a partire da una politica del credito che coinvolga il sistema delle finanziarie pubbliche e delle banche locali. È indispensabile inoltre accelerare la cantierabilità delle opere pubbliche e gli iter autorizzativi degli investimenti privati, perché la lista delle crisi si allunga e l’emergenza occupazione rischia di aggravarsi. Se oggi infatti il mercato del lavoro tiene, con un tasso di senza lavoro che in provincia si attesta al 4,9%, gli elevati livelli di ricorso alla cassa integrazione è un evidente segnale d’allarme. Inoltre, se è vero che la disoccupazione nel 2011 è calata, la flessione non è dovuta a un aumento degli occupati, ma a una diminuzione degli attivi: cresce, in sostanza, il numero di coloro che non cercano lavoro».
MECCANICA IN SCIOPERO. Tra i settori più colpiti dalla spirale recessiva c’è la meccanica, che venerdì 4 maggio si fermerà per 4 ore per lo sciopero proclamato dalle segreterie provinciali di Fiom-Cgil e Uilm-Uil nell’ambito della mobilitazione contro la riforma del mercato del lavoro. Se nel 2011 il comparto era uno di quelli che avevano dato i migliori segnali di ripresa, nei primi tre mesi del 2012 si registra un nuovo peggioramento, come evidenziano le ore di cassa integrazione autorizzate nel settore, triplicate a livello provinciale rispetto al primo trimestre 2011. L’astensione dal lavoro, come detto, sarà di 4 ore, le ultime di ogni turno, e sarà accompagnata da un presidio sindacale, convocato nel pomeriggio (dalle 14.30) davanti alla Prefettura di Udine.
GLI ALTRI SETTORI. Resta alto il ricorso alla cassa integrazione anche nel legno-arredamento, sebbene le ore di Cig risultino in lieve, almeno a livello provinciale, dopo un 2011 negativo come il 2010. Per quanto riguarda le iniziative di protesta, il prossimo settore a mobilitarsi sarà l’agricoltura, nell’ambito dello sciopero di 8 ore proclamato per il 27 aprile dalle segreterie nazionali di categoria di Cgil, Cisl e Uil, senza dimenticare le iniziative contro la liberalizzazione delle aperture nel commercio, a partire dai volantinaggi del 25 aprile e del 1° maggio, che avranno luogo sia nei posti dei lavoro che nelle piazze. Altro appuntamento in agenda, infine, quello del 10 maggio, con la giornata nazionale di mobilitazione dei precari indetta dalla segreteria nazionale Cgil.
L’ALLARME. A esprimere il malessere dei lavoratori e dei pensionati il segretario provinciale Alessandro Forabosco, in occasione dell’attivo provinciale dei delegati tenutosi questa mattina al centro congressi dell’Enaip di Pasian di Prato. «Il quadro generale sta peggiorando – spiega – anche alla luce di un’ipotesi di riforma del mercato del lavoro che non dà alcuna risposta in termini di sostegno all’occupazione, di lotta alla precarietà e di estensione degli ammortizzatori sociali».
APPELLO ALLA REGIONE. Da qui l’appello che la Cgil lancia alla Regione: «Servono nuove misure a sostegno della crescita, a partire da una politica del credito che coinvolga il sistema delle finanziarie pubbliche e delle banche locali. È indispensabile inoltre accelerare la cantierabilità delle opere pubbliche e gli iter autorizzativi degli investimenti privati, perché la lista delle crisi si allunga e l’emergenza occupazione rischia di aggravarsi. Se oggi infatti il mercato del lavoro tiene, con un tasso di senza lavoro che in provincia si attesta al 4,9%, gli elevati livelli di ricorso alla cassa integrazione è un evidente segnale d’allarme. Inoltre, se è vero che la disoccupazione nel 2011 è calata, la flessione non è dovuta a un aumento degli occupati, ma a una diminuzione degli attivi: cresce, in sostanza, il numero di coloro che non cercano lavoro».
MECCANICA IN SCIOPERO. Tra i settori più colpiti dalla spirale recessiva c’è la meccanica, che venerdì 4 maggio si fermerà per 4 ore per lo sciopero proclamato dalle segreterie provinciali di Fiom-Cgil e Uilm-Uil nell’ambito della mobilitazione contro la riforma del mercato del lavoro. Se nel 2011 il comparto era uno di quelli che avevano dato i migliori segnali di ripresa, nei primi tre mesi del 2012 si registra un nuovo peggioramento, come evidenziano le ore di cassa integrazione autorizzate nel settore, triplicate a livello provinciale rispetto al primo trimestre 2011. L’astensione dal lavoro, come detto, sarà di 4 ore, le ultime di ogni turno, e sarà accompagnata da un presidio sindacale, convocato nel pomeriggio (dalle 14.30) davanti alla Prefettura di Udine.
GLI ALTRI SETTORI. Resta alto il ricorso alla cassa integrazione anche nel legno-arredamento, sebbene le ore di Cig risultino in lieve, almeno a livello provinciale, dopo un 2011 negativo come il 2010. Per quanto riguarda le iniziative di protesta, il prossimo settore a mobilitarsi sarà l’agricoltura, nell’ambito dello sciopero di 8 ore proclamato per il 27 aprile dalle segreterie nazionali di categoria di Cgil, Cisl e Uil, senza dimenticare le iniziative contro la liberalizzazione delle aperture nel commercio, a partire dai volantinaggi del 25 aprile e del 1° maggio, che avranno luogo sia nei posti dei lavoro che nelle piazze. Altro appuntamento in agenda, infine, quello del 10 maggio, con la giornata nazionale di mobilitazione dei precari indetta dalla segreteria nazionale Cgil.