Berlusconi e il centrodestra, un fondatore senza eredi
Silvio Berlusconi e la Cgil sono stati divisi su molto, praticamente su tutto. Basti ricordare lo scontro sull’articolo 18 e i 3 milioni di persone che arrivarono a Roma per la manifestazione del 23 marzo 2002, probabilmente la più grande nella storia del Paese. Ma questo è il momento del cordoglio, che deve accomunare estimatori e detrattori, alleati e avversari. Berlusconi, piacesse o meno, è il personaggio che più di ogni altro ha segnato gli ultimi trent’anni di politica italiana, molto più al Governo che all’opposizione, ed è l’uomo che ha fondato il centrodestra, facendone una coalizione. Una coalizione che negli ultimi anni ha visto Berlusconi scavalcato dagli alleati e il suo partito, mai uscito dall’ombra del fondatore, perdere progressivamente peso. Forza Italia e il suo leader hanno provato a recuperare attrattività presentandosi come riferimento per l’elettorato più moderato di centrodestra. Ma è una svolta che la malattia e la morte di Berlusconi hanno lasciato incompiuta, lasciando anche la componente centrista dell’elettorato di centrodestra senza un leader di riferimento. Il modo in cui verrà colmato questo vuoto, e spartito quel che resta dell’eredità di Berlusconi, avrà un peso non secondario sull’evoluzione dello scenario politico italiano nei prossimi mesi e nei prossimi anni.
Villiam Pezzetta, segretario generale Cgil Fvg