Edilizia, Sos Cgil: la crisi si aggrava, il decreto sviluppo non basta
Non si ferma la caduta dell’edilizia. La crisi del settore, che nel periodo 2008-2011 ha cancellato in regione 700 imprese e 3.500 posti di lavoro, sembra addirittura acuirsi nei primi mesi del 2012. A lanciare l’allarme il segretario regionale della Fillea-Cgil Villiam Pezzetta, nel corso del direttivo regionale della categoria, riunito questa mattina a Udine, alla presenza del segretario regionale della Cgil Franco Belci.
Dopo aver visto nel 2011 una nuova flessione tra le imprese (-124) e i lavoratori (-527) iscritti alle quattro casse edili della regione, con la sola Trieste in controtendenza, il calo delle commesse pubbliche e private continua quest’anno. Un primo indicatore negativo, in attesa dei dati 2012 delle casse edili, arriva infatti dalla cassa integrazione, che nel periodo gennaio-aprile è cresciuta non solo nella gestione ordinaria dell’edilizia (+3%), ma anche, e in maniera più accentuata, in quella straordinaria e nei trattamenti in deroga, triplicati rispetto ai primi quattro mesi del 2011.
«Non è solo il frutto della recessione: stanno venendo al pettine, come abbiamo evidenziato anche in occasione degli “stati generali” delle costruzioni, anche i limiti di un sistema che paga l’eccessiva polverizzazione delle aziende, il nanismo imprenditoriale, la frammentazione in appalti e subappalti che riduce i costi ma rende tutto il tessuto più debole, penalizzando la qualità e la tutela dei lavoratori», denuncia Pezzetta, che giudica indispensabile una rapida approvazione, da parte del Governo, dei decreti sviluppo e infrastrutture. «A sostegno di tutti quei settori – spiega il segretario della Fillea – che stanno pagando il dazio più pesante alla crisi. Tra i quali c’è il legno, come dimostra l’accentuarsi della crisi occupazionale nei distretti del mobile e della sedia, testimoniata anche in questo caso dall’aumento della cassa integrazione nei primi mesi del 2012».
Ma accanto alle misure nazionali, per la Cgil, sono indispensabili anche misure a livello regionale e locale: «La manovra estiva della Regione – dichiara il leader della Cgil Fvg Franco Belci – fa alcuni passi nella giusta direzione, stanziando nuove risorse a sostegno dell’edilizia. Non li riteniamo però sufficienti: sulle opere pubbliche occorre uno sforzo maggiore, e in particolare crediamo che una della priorità sia un piano straordinario per l’edilizia scolastica. Sia a livello regionale che da parte di ogni amministrazione locale, inoltre, è indispensabile spostare le risorse ferme su progetti incagliati alle opere immediatamente cantierabili. Per far ripartire il volano e soprattutto le imprese locali, infatti, le grandi opere non bastano».