Bilancio 2009, peggiora la qualità del confronto con la Giunta
Dopo un promettente inizio, con un primo incontro sull’impostazione della Finanziaria e con la costituzione di una sede permanente di confronto per affrontare gli effetti della crisi, le relazioni sindacali con
Vogliamo poi rendere esplicita la nostra insoddisfazione per gli incontri avvenuti sul settore del welfare, per la reticenza e la scarsa disponibilità dell’ Assessore, al di là della cortesia formale. Troviamo la gestione di questa delega particolarmente povera e vuota di idee ed elaborazione. Dopo l’abrogazione del reddito di cittadinanza, nel maggio scorso l’assessore aveva spiegato che avrebbe individuato un progetto per impiegare meglio le risorse. In 6 mesi non è stato capace di produrre nulla e l’incombere della crisi economica non ha suggerito né a lui né alla maggioranza nessuno sforzo di elaborazione per dare al welfare quella funzione di sostegno al reddito di lavoratori e pensionati più che mai necessario in questa fase.
Ora apprendiamo dai giornali che verranno stanziati 15 milioni per costituire un “fondo sperimentale per progettualità strategiche di inclusione e risposte al disagio”. Cosa sta dietro a questa poetica definizione? Non lo sappiamo. Nessuno si è mai preoccupato di consultarci. Lo chiederemo perciò al Presidente della Regione, così come chiederemo uno stanziamento specifico per affrontare, con strumenti adeguati alla fase che stiamo attraversando, la questione dell’esposizione delle fasce deboli del mercato del lavoro – ed in particolare dei lavoratori precari – attraverso provvedimenti di sostegno al reddito e percorsi formativi, in modo da favorire la loro ricollocazione sul mercato del lavoro. E’ necessario infatti coordinare tutti gli strumenti di sostegno a redditi e pensioni per cercare di arginare gli effetti della crisi.
Non cogliamo nessuno sforzo per affrontare questi temi assieme alle parti sociali. Sembra che la priorità, per questa maggioranza, sia quella di accanirsi contro gli immigrati, moltiplicando a loro carico provvedimenti di esclusione dagli istituti del welfare regionale. Ultima, in ordine di tempo, quella, inqualificabile, dei cittadini extracomunitari dai benefici previsti dal nuovo regolamento per affrontare povertà e disagio promossa dall’Assessore Kosic. Evidentemente, di quei lavoratori vengono considerate soltanto le braccia utili per sostenere le mansioni più umili del mercato del lavoro: quando le braccia non servono più si possono abbandonare a se stessi. Non vorremmo che questo accanimento servisse – come nel caso del battage sulla sicurezza – a distogliere l’attenzione dei cittadini dai problemi veri.
Franco Belci, segretario generale Cgil Fvg