Lutto per la Cgil isontina. E’ morto Renato Papais
Questa notte è morto Renato Papais. Aveva 84 anni ed è stato un dirigente sindacale della Cgil fin dalla gioventù.
Ancora adolescente, a 14 anni, ha incominciato a lavorare presso il cantiere navale, come meccanico: erano gli anni della guerra. Dopo l’ armistizio, a soli 15 anni, ha preso la via della clandestinità e della lotta partigiana. Alla fine della guerra è ritornato al lavoro in cantiere, ma erano tempi duri: nel 1946 è stato licenziato perché di lavoro non ne c’era.
Da allora la sua vita si è legata indissolubilmente con i lavoratori, con il sindacato, con la Cgil, prima come semplice attivista e militante, poi come dirigente. Divenne segretario provinciale dei mezzadri e braccianti nel 1952, nel 1963 segretario provinciale della Fiom fino al 1981. Poi ricoprì il ruolo di segretario generale aggiunto della Cgil provinciale, fino al pensionamento nel 1988. Dopo la pensione fu dirigente del sindacato dei pensionati, con vari incarichi di primo piano sia a livello provinciale che regionale. Quando decise di lasciare l’impegno sindacale attivo, assieme al compianto Sergio Parenzan fondò l’archivio storico della Cgil della provincia di Gorizia (dal cui materiale è tratta la foto qui pubblicata, che ritrae proprio Papais e Parenzan).
E’ stato anche un dirigente politico, come lo erano gli uomini della Cgil di allora, impegnandosi nel Partito Comunista Italiano, come amministratore e come dirigente a livello provinciale.
Assieme agli uomini e alle donne della Cgil e di tutto il movimento dei lavoratori Renato è stato protagonista di quelle battaglie del passato che hanno contribuito alla costruzione del presente di queste terre. È stato protagonista delle lotte dei braccianti e dei mezzadri, per la riforma agraria, poi dei metalmeccanici negli anni più duri, fino alla riscossa e alla emancipazione della fine degli anni sessanta. Ricordiamo la memorabile lotta dei saldatori del cantiere, negli anni che portarono all’approvazione dello Statuto dei lavoratori. Con la lunga carriera sindacale di Renat si intrecciano processi di nuovo orientamento ideale, nonché lotte di avanguardia che hanno segnato indelebilmente il movimento dei lavoratori e la società isontina.
Ci mancheranno i suoi modi ruvidi e burberi, la sua vena ironica e poetica, ma sopratutto ci mancheranno la sua umanità e il suo esempio.
La Cgil piange oggi, assieme alla moglie Carolina e al figlio Lorenzo, la scomparsa di un compagno, di un amico e di un protagonista della nostra storia. Renato lascia un grande vuoto, ma anche un insegnamento, con la sua storia, alle generazioni future.
Le sue esequie si terranno alle 15 di mercoledì 24 ottobre nel cimitero vecchio di Staranzano. La salma sarà esposta a partire dalle ore 13.30 nell’ obitorio del cimitero.
La segreteria della Cgil Gorizia
Ancora adolescente, a 14 anni, ha incominciato a lavorare presso il cantiere navale, come meccanico: erano gli anni della guerra. Dopo l’ armistizio, a soli 15 anni, ha preso la via della clandestinità e della lotta partigiana. Alla fine della guerra è ritornato al lavoro in cantiere, ma erano tempi duri: nel 1946 è stato licenziato perché di lavoro non ne c’era.
Da allora la sua vita si è legata indissolubilmente con i lavoratori, con il sindacato, con la Cgil, prima come semplice attivista e militante, poi come dirigente. Divenne segretario provinciale dei mezzadri e braccianti nel 1952, nel 1963 segretario provinciale della Fiom fino al 1981. Poi ricoprì il ruolo di segretario generale aggiunto della Cgil provinciale, fino al pensionamento nel 1988. Dopo la pensione fu dirigente del sindacato dei pensionati, con vari incarichi di primo piano sia a livello provinciale che regionale. Quando decise di lasciare l’impegno sindacale attivo, assieme al compianto Sergio Parenzan fondò l’archivio storico della Cgil della provincia di Gorizia (dal cui materiale è tratta la foto qui pubblicata, che ritrae proprio Papais e Parenzan).
E’ stato anche un dirigente politico, come lo erano gli uomini della Cgil di allora, impegnandosi nel Partito Comunista Italiano, come amministratore e come dirigente a livello provinciale.
Assieme agli uomini e alle donne della Cgil e di tutto il movimento dei lavoratori Renato è stato protagonista di quelle battaglie del passato che hanno contribuito alla costruzione del presente di queste terre. È stato protagonista delle lotte dei braccianti e dei mezzadri, per la riforma agraria, poi dei metalmeccanici negli anni più duri, fino alla riscossa e alla emancipazione della fine degli anni sessanta. Ricordiamo la memorabile lotta dei saldatori del cantiere, negli anni che portarono all’approvazione dello Statuto dei lavoratori. Con la lunga carriera sindacale di Renat si intrecciano processi di nuovo orientamento ideale, nonché lotte di avanguardia che hanno segnato indelebilmente il movimento dei lavoratori e la società isontina.
Ci mancheranno i suoi modi ruvidi e burberi, la sua vena ironica e poetica, ma sopratutto ci mancheranno la sua umanità e il suo esempio.
La Cgil piange oggi, assieme alla moglie Carolina e al figlio Lorenzo, la scomparsa di un compagno, di un amico e di un protagonista della nostra storia. Renato lascia un grande vuoto, ma anche un insegnamento, con la sua storia, alle generazioni future.
Le sue esequie si terranno alle 15 di mercoledì 24 ottobre nel cimitero vecchio di Staranzano. La salma sarà esposta a partire dalle ore 13.30 nell’ obitorio del cimitero.
La segreteria della Cgil Gorizia