Metalmeccanici, giovedì il Fvg si ferma otto ore
Otto ore di stop per le aziende metalmeccaniche del Friuli Venezia Giulia. A proclamarle la segreteria regionale della Fiom, nell’ambito della mobilitazione nazionale decisa dalla categoria per il 5 e il 6 dicembre.
Sempre giovedì si terrà anche una manifestazione regionale, in programma a Pordenone nella mattinata, con concentramento alle 9.30 in largo San Giovanni e comizio conclusivo in piazza Municipio. Ad annunciarlo il segretario regionale della Fiom Gianpaolo Roccasalva, che sarà sul palco assieme al segretario generale della Cgil Fvg Franco Belci e a Michela Spera, della segreteria nazionale Fiom, cui toccherà l’intervento conclusivo.
Al centro dello sciopero la protesta della Fiom contro la trattativa separata sul rinnovo del contratto dei metalmeccanici. «Federmeccanica – spiega Roccasalva – ha deciso di escludere il sindacato più rappresentativo, la Fiom, proseguendo un confronto separato con sindacati minoritari quali sono Fim e Uilm, di trattare con il Fismic, un sindacato che esiste solo negli stabilimenti Fiat, e di fare un accordo separato con l’Ugl, sigla sindacale di scarsa rilevanza nel settore.. Così facendo Federmeccanica continua a violare l’accordo del 28 giugno 2011, che prevede, come chiede la Fiom, la definizione di regole sulla rappresentanza e rappresentatività delle organizzazioni sindacali che possono sottoscrivere contratto nazionale e ammette a negoziare le organizzazioni sindacali che superano il 5% di iscritti e di voti nei rinnovi della Rsu».
Rigettata invece la proposta della Fiom, che chiede un aumento salariale defiscalizzato per tutti i lavoratori, una politica di orari a salvaguardia dell’occupazione basata sul ricorso ai contratti di solidarietà e politiche industriali per il rilancio del settore. Un settore in profonda crisi anche in regione, come dimostra l’aumento della cassa integrazione: da gennaio a ottobre, infatti, le richieste di Cig da parte delle aziende metalmeccaniche sono cresciute del 3%, passando da 8,1 a 8,3 milioni di ore. Il settore assorbe da solo più del 40% delle ore di cassa complessivamente autorizzate dall’Inps in Friuli Venezia Giulia.