Piano per il lavoro Fvg: ad aprile il battesimo con la Camusso
Sarà presentato prima delle elezioni regionali di aprile
il piano per il lavoro della Cgil Fvg. Ad annunciarlo il segretario generale
Franco Belci, nel corso di un direttivo tenutosi stamane a Udine:
l’appuntamento, aperto dall’intervento di Elena Lattuada, della segreteria
nazionale Cgil, è servito a definire le linee per il documento, che sarà
presentato il 12 aprile nel corso di un’iniziativa pubblica alla quale
parteciperà Susanna Camusso. «Si tratta – spiega Belci – di un grande sforzo
progettuale che non vuole essere soltanto un contributo al dibattito
elettorale, ma soprattutto la nostra proposta programmatica alla Giunta e alla
maggioranza che guideranno la prossima legislatura».
Un programma straordinario per la messa in sicurezza del
territorio e delle sedi scolastiche come motore per il rilancio dell’edilizia; l’individuazione
di precise priorità per le infrastrutture strategiche, privilegiando quelle
capaci di indurre occupazione e sviluppo; la ridefinizione degli incentivi per
l’occupazione, da adattare in base alle esigenze imposte dalla crisi; la
previsione di un reddito di reinserimento per chi non è coperto dagli
ammortizzatori; la revisione della legge sul commercio per rendere più stabile
il lavoro e tutelare quello femminile; un riordino complessivo del lavoro
pubblico; una nuova legge sulla formazione professionale basata (l’attuale risale
al ’92) sulle nuove esigenze del mercato del lavoro e non su quelle sedimentate
degli enti. Questi, a grandi linee, gli assi strategici del piano, che la Cgil definirà nel dettaglio anche
con il contributo di autorevoli interlocutori esterni, per approvarlo in
direttivo entro marzo.
Si tratterà di una declinazione di quel piano del lavoro
che è stato presentato a fine gennaio dalla Cgil nazionale. Ovviamente diversi
i contenuti, che saranno tarati sulla realtà e sulle esigenze specifiche del
Fvg, ma uguale la filosofia. «A partire – spiega Belci – dal ruolo centrale
delle politiche pubbliche nel rilancio della domanda e dell’economia. E’ necessario
infatti un impegno straordinario dell’amministrazione regionale a sostegno
della ripresa. Non si tratta – ha continuato Belci – di incentivare la crescita
della spesa pubblica, ma di governarla in un’ottica di programmazione,
concentrandola soprattutto sui settori in grado di rilanciare economia e
occupazione. Le risorse andranno trovate attraverso un’ulteriore contenimento dei
costi della politica, eliminando sprechi e privilegi, la semplificazione degli
assetti istituzionali, lo smantellamento della fitta rete di enti creati dalla
Regione, che producono più poltrone che risultati, la definizione di un piano
straordinario di lotta all’evasione, creando sinergie tra enti locali e Agenzia
delle entrate, e l’attuazione di una vera riforma della macchina pubblica, per
renderla più veloce ed efficiente. Infine crediamo anche noi, come autorevoli
esponenti del mondo imprenditoriale, che vada utilizzata in modo oculato e
intelligente la leva dell’ indebitamento: un’ipotesi percorribile non solo per
il livello oggettivamente basso del debito regionale, ma soprattutto per il
ritorno positivo che avrebbe una simile operazione in termini di maggiori
entrate a regime».
Fermo, infine, l’appello a incentrare la campagna
elettorale sui temi dell’economia, del lavoro e del welfare, lasciando da parte
argomenti «propagandistici e di facciata» come la macroregione del nord “sposata”
da Tondo: «Si tratta -ha detto Belci – di uno strappo istituzionale fatto senza
alcun mandato democratico. E’ gravissimo che dopo aver sostenuto a parole le
ragioni dell’autonomia anche in occasione del cinquantenario dello Statuto, Tondo la svenda per un mero spot elettorale,
liquidando così le riflessioni e le proposte per il futuro della nostra autonomia
speciale, che va difesa rinnovandola e non piegandola ad un progetto
oggettivamente separatista».