Caso Eluana Englaro, a proposito di diritto alla vita
L’intervento del ministro Sacconi sulla vicenda di Eluana Englaro è il tentativo di trasformare una dolorosa storia familiare in un nuovo scontro politico. Si è discusso molto e si continua a dire sul testamento biologico ed è utile che finalmente il Parlamento intervenga su materie così importanti sul piano etico, con un approccio laico ed evitando ogni forma di strumentalizzazione, politica o religiosa.
Così dovrebbe agire anche un ministro della Repubblica. In queste settimane lo stesso ministro sta mettendo mano al Testo Unico sulla tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, cioè alle norme che dovrebbero prevenire gli infortuni mortali, le malattie professionali e gli infortuni, con l’obiettivo di stravolgerle. Sacconi dovrebbe quantomeno dimostrare coerenza nei suoi comportamenti: se la tutela della vita e il rispetto della dignità umana sono valori universali, non vanno invocati solo in un alcune occasioni e dimenticati in altre.
Crediamo che nessuno, tantomeno un membro del Governo, abbia il diritto di sostituirsi alla magistratura, che ha cercato di supplire ancora una volta si vuoti legislativi lasciati da una classe politica confusa ed ambigua. Alle istituzioni e a chi le rappresenta spetta soltanto il compito di far rispettare le leggi e le sentenze, e di adoperarsi perchè questo avvenga nel massimo rispetto delle persone coinvolte. Auspichiamo pertanto che la Giunta regionale non assuma posizioni dettate da pregiudizio e che sappia stare al fianco della famiglia Englaro. Giuliana Pigozzo, segreteria Regionale Cgil Fvg