Scuola, prosegue l’agitazione del personale
«I posti assegnati per l’adeguamento in fatto sono insufficienti, non solo per l’esiguità del numero in rapporto alle necessità, ma anche per la non corretta applicazione dei margini di autonomia che i decreti ministeriali riconoscono alle direzioni scolastiche regionali». E’ quanto dichiarano le segreterie di Flc-Cgil, Snals, Cisl e Uil Scuola al termine dell’audizione di questa mattina davanti alla Sesta commissione del Consiglio regionale, convocata in vista dell’avvio dell’anno scolastico.
AGITAZIONE. I sindacati hanno confermato lo stato di agitazione proclamato dopo l’incontro del 7 agosto con l’Ufficio scolatico regionale confermato dopo il tentativo di conciliazione del 17 agosto davanti al Prefetto di Trieste. «Stato di agitazione – dichiarano Natalino Giacomini (Cgil), Donato Lamorte (Cisl), Ugo Previti (Uil) e Mauro Grisi (Snals) che proseguirà con l’avvio di assemblee in tutte le scuole appena avranno inizio le attività didattiche».
LE DOTAZIONI. Dopo gli adeguamenti decisi dall’Ustr, la dotazione complessiva delle scuole ammonta a 12.558docenti, 4.182 Ata e 1.476 insegnanti di sostegno. Con incrementi rispettivamente di 40 docenti (5 Gorizia, 15 Pordenone, 4 Trieste, 16 Udine), 106 Ata (12 Gorizia, 21 Pordenone, 20 Trieste, 38 Udine e 15 per le scuole di lingua slovena) e 69 insegnanti di sostegno. Secondo i sindacati si tratta però di un intervento insufficiente, visto e considerato l’aumento degli iscritti (+1.425 alunni allo scorso anno scolastico).
LE RICHIESTE. «Non c’è stato alcuno sforzo dell’Usr di corrispondere alle criticità», denunciano i sindacati. Che reclamano 30 posti in più per i docenti, «per recuperare il mancato recupero degli spezzoni orari», 27 per gli Ata e 28 per gli insegnanti di sostegno. Questi ultimi, per Cgil, Cisl, Uil e Snals, vanno riportati quantomeno al rapporto di 1 ogni 2 alunni disabili – in regione quasi 3.000 – previsto dal ministero come parametro di riferimento. Ma la richiesta, sul sostegno, è di un ulteriore incremento, per garantire quel rapporto di 1 docente per alunno previsto dalla legge 104 nei casi di handicap grave.