Terziario e legno, Pordenone conferma la linea rosa
Resta rosa il vertice della Fillea e della Filcams, le categorie Cgil operanti nella filiera della casa (legno e costruzioni) e nel terziario. Nel primo caso si tratta di una conferma, quella di Simonetta Chiarotto, rieletta alla guida della Fillea al termine del congresso provinciale di ieri. Avvicendamento invece alla guida della Filcams, dove Daniela Duz raccoglie il testimone da Susanna Pellegrini.
FILCAMS. Duz, nata a San Vito al Tagliamento 40 anni fa, è nella segreteria provinciale dal 2010, dopo una decennale esperienza di delegata alla Overtel Overtel, il call center Bofrost. Una lunga gavetta come palestra per il primo mandato da segretaria generale, in un momento reso estremamente difficile anche dalla fase di profonda trasformazione che sta vivendo il terziario, dal commercio fino agli appalti. Tra gli obiettivi prioritari della Filcams la riconquista di regole capaci di invertire la rotta verso la totale liberalizzazione di orari e aperture commerciali, la lotta contro gli appalti al massimo ribasso, contro l’abuso dei contratti aticpici e precari e per l’estensione universale degli ammortizzatori sociali. Ma tra gli impegni di Duz, in un settore a prevalente occupazione femminile, anche quello per la conciliazione tra lavoro e vita privata.
FILLEA. Se la situazione del terziario si aggrava, come testimonia l’aumento del 15% della cassa integrazione nel commercio nel 2013, i numeri evidenziano con chiarezza ancora maggiore la crisi profonda del legno e dell’edilizia, che da sole assorbono quasi un terzo 3 milioni di ore di Cig, quasi un terzo delle ore autoizzate nel 2013 in provincia. Quattrocentoventi le imprese chiuse dal 2009, per un totale di 3.350 posti di lavoro persi, pari a una flessione del 21% nel legno arredo e del 17% nelle costruzioni. La conferma che Electrolux e Ideal Standard, purtroppo, non sono le uniche emergenze.