Una sola Fiom per la provincia di Udine
Si completa l’ultimo tassello dell’unificazione della Cgil friulana. Anche i metalmeccanici della Fiom, l’unica categoria che aveva mantenuto organismi distinti per alto e basso Friuli, hanno assunto una struttura provinciale. E’ il primo effetto del congresso di oggi, che si è concluso con l’elezione di Maurizio Balzarini, già segretario dell’Udinese-Bassa Friulana, a segretario della Fiom-Cgil Udine (quasi 3mila gli iscritti). «E’ un’unificazione che lascia inalterato il presidio del territorio – spiega il segretario – e che risponde a una scelta di razionalizzazione degli organismi di vertice, in linea con quella già adottata dalla Camera del lavoro e dalle altre categorie».
LA CRISI. La situazione del settore continua a vedere aperti molti punti di crisi, che hanno inevitabilmente segnato il dibattito congressuale, animato anche dal confronto interno alla Cgil riguardo al modello di rappresentanza. «Il momento – spiega Balzarini – resta estremamente delicato, segnato com’è dal venir meno di quei segnali di tenue ripresa che erano emersi nella seconda metà del 2013. L’elenco delle crisi aperte – Palini&Bertoli, Mangiarotti, Oru, Imer Group, Stark, Cga, Arcelor Mittal, Sirti, Insiel mercato, Dl Radiators, Castalia – è molto lungo, ma il primo fattore di preoccupazione è legato all’esaurimento degli ammortizzatori che pende su molte aziende. Per almeno un altro migliaio di lavoratori si profila lo spettro della mobilità nel corso del 2014, un conto a cui potrebbero aggiungersi purtroppo nuovi esuberi legati alle nuove crisi in corso. Da qui anche le preoccupazioni per un modello di rappresentanza, quello previsto dall’accordo di gennaio, che rischia di indebolire soprattutto il ruolo della contrattazione aziendale».
TERZIARIO. Tra le categorie a congresso oggi in provincia anche la Filcams, 3.300 iscritti, operante nel commercio e nel terziario. «Riguardo al commercio – dichiara Francesco Buonopane, confermato nel ruolo di segretario – non crediamo siano realistici ritorni al passato sulle aperture domenicali. Chiediamo però alla Regione di riprendere in mano le leve della pianifiazione, per invertire un modello che vede la crescita incontrastata delle grandi strutture da un lato e lo svuotamento dei centri storici dall’altro». La categoria punta anche a protocolli di legalità e trasparenza con gli enti locali sugli appalti, dove crescono i fenomeni di irregolarità ma anche il numero di lavoratori a rischio a causa dei tagli alla spesa pubblica. Sul turismo, infine, Buonopane sottolinea l’esigenza di fare rete, «per contrastare il calo degli arrivi e far girare un volano che piuò dare un grande contributo all’uscita dalla crisi».
TRASPORTI, Appello alle istituzioni anche da Sandra Bortuzzo, rieletta alla guida della Filt-Cgil provinciale. In primo piano la richiesta di un tavolo per gestire l’impatto dei tagli nei trasferimenti a Fvg Strade, società che conta oggi 170 dipendenti e che si trova a fronteggiare un calo del budget che a regime sarà di un terzo del bilancio (da 12 a 8 milioni). Sollecitata l’apertura di un confronto anche sul bando per l’affidamento del trasporto pubblico locale, «per assicurare – spiega Bortuzzo – il rispetto delle clausole sociali previste dalla legge 23/2007 in caso di appalto a nuovi soggetti aggiudicatari, che dovranno garantire, oltre ai livelli occupazionali, anche la qualità del servizio e la contrattazione aziendale». Allarmante, infine, la situazione del trasporto privato, che sotto i colpi della concorrenza selvaggia dei vettori esteri e della crisi ha perso 6mila posti di lavoro in regione nell’ultimo decennio. «Ma preoccupano fortemente – conclude Bortuzzo – anche gli effetti del calo delle tariffe di trasporto, che finisce inevitabilmente per scaricarsi sui lavoratori, con la prolifereazione di cooperative purie e di fenomeni di sfruttamento».