Appalti Fincantieri, serve un nuovo protocollo
Una task force per vigilare sul sistema degli appalti Fincantieri. A chiederla sono la Cgil regionale e la Fiom Cgil di Gorizia, che sollecitano un «salto di qualità» nella lotta all’illegalità all’interno del cantiere di Monfalcone. Dietro all’appello vicende come quelle al centro del processo per caporalato e altre ipotesi di reato che coinvolge due aziende degli appalti, Edil Green e Sea Work, processi nei quali la Fiom si è costituita parte civile, come ha ricordato il segretario provinciale dei metalmeccanici Cgil di Gorizia Tomas Casotto.
«L’attuale protocollo sugli appalti – ha dichiarato Casotto – non ha dato i risultati sperati né sotto il profilo della legalità né sul fronte della lotta agli infortuni: i fatti lo dimostrano e bisogna prenderne atto. Per questo chiediamo l’istituzione di una task-force che coinvolga Inps, Inail, Direzione del lavoro e nuclei investigativi dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Ad essa il compito di fare le verifiche azienda per azienda, con controlli più stringenti a partire dal sistema di timbratura, visto che quello attuale non è in grado di monitorare in modo corretto la reale presenza dei lavoratori nel cantiere».
A sollecitare con forza un nuovo protocollo anche il segretario regionale della Cgil Franco Belci: «Fincantieri – spiega – è un polo essenziale del manifatturiero regionale e uno degli ambasciatori di punta del made in Italy, come dimostrano le due recenti commesse che riguardano proprio il cantiere di Monfalcone e che consentono di guardare al futuro con rinnovata fiducia. Una realtà di questa importanza deve essere l’espressione di una filiera pulita dalla base fino al vertice della piramide: per questo chiediamo un nuovo protocollo capace di garantire non soltanto la legalità e la sicurezza del lavoro, ma allo stesso tempo di evitare fenomeni di concorrenza sleale all’interno del cantiere, a danno delle aziende sane e dell’intera filiera. Vista l’importanza di Fincentieri e del suo indotto – conclude Belci – potrebbe trattarsi di un accordo pilota, un primo passo verso un sistema regionale di monitoraggio e vigilanza sugli appalti».