Appalti pubblici, più controlli anche sulla sicurezza

«La definizione del nuovo codice regionale sugli appalti pubblici deve essere l’occasione, oltre che per stabilire regole più trasparenti sul sistema delle gare pubbliche, anche per contrastare efficacemente gli infortuni sul lavoro e la crescita esponenziale delle malattie professionali». È quanto dichiarato Guliana Pigozzo, Iris Morassi e Fernando Della Ricca, delle segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil, al termine dell’incontro con l’assessore regionale ai Lavori pubblici Vanni Lenna, tenutosi stamane a Udine nella sede della Regione.
La nuova legge, per i sindacati, «dovrà ampliare le facoltà di intervento della Regione in materia di sicurezza e salute del lavoro, in linea con quanto previsto dal nuovo testo unico, la cui applicazione viene ritardata ingiustificatamente da parte del Governo nazionale». Quanto al complesso delle richieste presentate all’assessore sul ddl, esse riguardano la cancellazione delle gare al massimo ribasso, l’istituzione di un osservatorio regionale sui contratti pubblici, l’istituzione della responsabilità in solido tra appaltante ed appaltatore lungo l’intera filiera degli appalti, l’introduzione di nuove regole di qualificazione delle aziende appaltatarie.
«La qualità del lavoro – sostengono Cgil, Cisl e Uil – deve diventare in tutto e per tutto la componente predominante dell’appalto, per contrastare fenomeni di dumping e spinte al ribasso dei costi, che si ripercuoterebbero inevitabilmente sui lavoratori e sulla stessa qualità dei lavori. Ciò significa che la spesa pubblica  deve diventare una potente leva per indirizzare e qualificare il sistema produttivo e per rendere trasparente il mercato». Per rendere possibile questo obiettivo i sindacati chiedono di «vincolare al rispetto delle norme sulla sicurezza, dei contratti, degli obblighi fiscali e previdenziali l’accesso a tutti i benefici, gli incentivi e le agevolazioni previsti dalla legislazione regionale».