Appalti sanitari, contro i tagli serve un atto formale della giunta
«La volontà espressa dall’assessore regionale nell’ultima seduta di Giunta è un primo risultato del presasing dei sindacati. L’impegno ad evitare ulteriori riduzioni sugli appalti del sistema sanitario, però, deve ora essere messo nero su bianco». A chiederlo sono le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil, che sollecitano un atto ufficiale della Giunta, «in linea con le rassicurazioni fatte dall’assessore ai sindacati lo scorso 4 giugno e con gli intendimenti chiaramente espressi dallo stesso assessore davanti all’esecutivo».
SERVIZI ESSENZIALI. I sindacati ribadiscono che l’allarme non nasce soltanto dal numero dei lavoratori già toccati dai tagli e di quelli che potrebbero risultarne coinvolti in caso di ulteriori strette sui servizi in appalto, ma anche per il fatto che quelli in questione, dalle pulizie fino alla logistica e alla ristorazione, sono servizi essenziali per la qualità e la sicurezza dei servizi erogati ai cittadini. Da qui la richiesta di una delibera che «dia seguito alla volontà politica espressa dall’assessore e confermi quanto previsto in sede di definizione dalle :Linee di gestione 2014, escludendo nuovi tagli legati all’applicazione dell’articolo 8 del decreto 66/2014», come chiedono in una nota Orietta Olivo (Cgil), Iris Morassi (Cisl) e Giacinto Menis (Uil).
LAVORO DEBOLE. Se la sanità rappresenta la prima emergenza, i sindacati ricordano che gli appalti a rischio causa spending review riguardano anche altri settori, con conseguenze che possono andare da riduzioni anche consistenti di orari e stipendi alla perdita del posto di lavoro: «Siamo di fronte a lavoratori deboli sia dal punto di vista delle retribuzioni – rimarcano Olivo, Morassi e Menis – che sul fronte delle coperture e delle tutele. Ecco perché non si può intervenire con l’accetta, ma avendo una chiara consapevolezza delle conseguenze dei tagli, sia sotto il profilo dei servizi che sul versante sociale e occupazionale».