Appello dal congresso Cgil: maltempo, ripristinare subito la normalità
Sì a un rilancio degli investimenti pubblici della Regione, anche attraverso il ricorso alla leva del debito, con scelte mirate alla messa in sicurezza del territorio e del patrimonio residenziale pubblico, anche alla luce dei devastanti effetti dell’alluvione in Carnia e in Valcellina, al potenziamento della rete infrastrutturale, al sostegno degli interventi per l’innovazione e la ricerca, al potenziamento dei centri per l’impiego e delle politiche attive per il lavoro. Un lavoro che mostra sì segni di ripresa sotto il profilo quantitativo, ma con un’involuzione qualitativa che pesa sulle retribuzioni, sui diritti contrattuali, sulle condizioni di sicurezza.
104.000 ISCRITTI. E’ l’appello che il segretario generale della Cgil Friuli Venezia Giulia ha lanciato stamane alla Giunta regionale, rappresentata dall’assessore alla Funzione pubblica Sebastiano Callari, aprendo i lavori del XIII Congresso regionale, in programma oggi e domani al centro Ernesto Balducci di Zugliano, alle porte di Udine. Davanti a una platea di duecento delegati, Pezzetta – al suo primo congresso da segretario generale, due anni dopo aver raccolto l’eredità di Franco Belci, nel luglio 2016 – ha tracciato il bilancio finale di una tornata congressuale che celebra a Zugliano il suo ultimo atto in Fvg, dopo aver coinvolto, attraverso 820 assemblee di base, 19mila dei 104mila iscritti alla Cgil in regione, e dopo il rinnovo di una cinquantina di strutture sindacali tra categorie provinciali, Camere del lavoro e categorie regionali.
ALLUVIONE. Prima di entrare nel merito dei grandi temi nazionali e regionali, Pezzetta ha voluto aprire la sua relazione esprimendo la vicinanza della Cgil alle comunità colpite dall’alluvione della scorsa settimana, sottolineando da un lato l’esigenza di «ripristinare nel più breve tempo possibile, anche in vista dell’imminente avvio della stagione turistica invernale, condizioni di normalità per chi vive e lavora nelle zone colpite», dall’altro la convinzione che «gli effetti del maltempo possano e debbano essere limitati attraverso una lungimirante politica di investimenti pubblici, nazionali, regionali e locali, sulla prevenzione e sulla messa in sicurezza del territorio».
IL LAVORO. Con i 513.500 occupati stimati dall’Istat nel 2° semestre 2018, il mercato del lavoro regionale ha raggiunto il suo punto più alto dopo il 2008, con un recupero di oltre 18mila posti rispetto al 2014. «Il biennio 2017-2018 – ha osservato Pezzetta – ha visto indubbiamente rafforzarsi una tendenza di recupero. I contraccolpi della crisi sono però ancora tangibili: non mi riferisco solo a casi eclatanti e datati come quelli di Ideal Standard o di Eaton, ma anche alla situazione di tante piccole e medie imprese e a nuovi fronti che si potranno aprire in altri grandi gruppi su cui incombe lo spettro di esuberi anche pesanti, come Burgo, Ferriera di Servola, Snaidero, Pasta Zara, la stessa Electrolux».
SOS COLLOCAMENTO. Se gli ammortizzatori hanno finora consentito di limitare i danni, la Cgil guarda con preoccupazione a quelle realtà dove questa leva non è più utilizzabile o non lo sarà a breve: un allarme che riguarda, secondo la Cgil, circa 3mila lavoratori. E per loro e per i tanti giovani ancora lontani dal mercato del lavoro che la Cgil invoca «più efficaci politiche di inserimento e ricollocamento, anche attraverso nuovi strumenti di monitoraggio statistico e di incrocio tra domanda e offerta di lavoro, rafforzando l’Agenzia regionale e i centri per l’Impiego, che oggi danno una dà risposta soltanto al 6% delle persone in cerca di un lavoro». Anche il sistema della formazione, secondo Pezzetta, «deve uscire dall’autoreferenzialità ed essere un concreto strumento al servizio dei lavoratori e delle imprese, svolgendo un effettivo ruolo nel favorire l’accesso dei giovani al lavoro, nella formazione continua, nel ricollocamento, nell’individuazione delle professionalità più richieste dal sistema produttivo».
SICUREZZA E APPALTI. L’altro grande tema, per la Cgil, è quello legato alla qualità dell’occupazione, non soltanto per la crescita del lavoro a termine e dei contratti atipici, mentre quelli a tempo indeterminato rappresentano soltanto l’8% delle nuove assunzioni, ma anche per la frammentazione del processo produttivo attraverso il ricorso sempre più spinto ad appalti ed esternalizzazioni. Da qui l’altra richiesta lanciata alla Giunta, relativa a un protocollo regionale sugli appalti, «che preveda – ha spiegato Pezzetta – l’esclusione delle assegnazioni al massimo ribasso e il rispetto dei contratti come criterio per tutti i bandi pubblici». La crescita della precarietà e del ricorso agli appalti, per la Cgil, è una della principali cause dell’aumento degli infortuni sul lavoro, in crescita quest’anno sia in termini di casi complessivi (12.740 tra gennaio e settembre, quasi il 4% in più rispetto al 2017) che di casi mortali, con 22 vittime registrate dall’Inail, nei primi 9 mesi, cui va aggiunto purtroppo il 23° infortunio mortale, quello del 23 ottobre alla Cartiera Reno de Medici di Ovaro. «Per invertire la tendenza – queste le parole di Pezzetta – serve uno sforzo straordinario anche da parte del sindacato, dagli Rls fino alle segreterie di categoria e confederali, ma anche le associazioni datoriali non possono chiamarsi fuori da questa battaglia. Abbiamo sollecitato l’apertura di tavoli territoriali come base necessaria per nuove iniziative comuni. E abbiamo presentato all’assessore Rosolen una piattaforma regionale sulla sicurezza che prevede una serie di azioni concrete che si possono mettere in campo fin da subito, a partire dall’incremento degli Rls di sito e dal rafforzamento delle risorse umane e finanziarie da destinare ai servizi di prevenzione e vigilanza sul lavoro delle Aziende sanitarie».
LE RIFORME. Tra le questioni toccate da Pezzetta anche la nuova riforma della sanità: «Abbiamo apprezzato che la Giunta, accogliendo le richieste del sindacato, abbia deciso di mantenere sotto un’unica direzione ospedali e territorio», ha detto il sindacato, ribadendo però l’esigenza di un potenziamento delle assunzioni e il no del sindacato a un incremento del ricorso al privato. Uno dei fattori di preoccupazione, per la Cgil, è la concomitanza della riforma sanitaria con un contemporaneo, nuovo riassetto degli enti locali: «Non so – ha detto il segretario – quale architettura istituzionale si vorrà costruire sui resti delle Uti, ma dico solo che sarà arduo, e l’abbiamo già visto, gestire in contemporanea due riforme, o controriforme, di questo peso».
IL PROGRAMMA DEL CONGRESSO. Dopo la relazione di Pezzetta e i saluti dell’assessore Callari e dei segretari di Cisl e Uil Fvg, Alberto Monticco e Giacinto Menis) si è aperto il dibattito, che durerà per l’intera giornata di oggi e proseguirà nella mattinata di domani, fino alle conclusioni, che saranno affidate a Giuseppe Massafra, della segreteria nazionale Cgil. A lui il compito di approfondire i grandi temi nazionali, come quota 100, il reddito di cittadinanza e le altre scelte della manovra finanziaria, già toccati oggi da Pezzetta. Sempre domani, nel primo pomeriggio, sono previste le operazioni di voto, con l’elezione del nuovo direttivo, dei delegati che rappresenteranno il Fvg al congresso nazionale di Bari (22 e 25 gennaio) e della nuova assemblea generale. Spetterà a quest’ultima l’elezione del segretario generale che guiderà la Cgil Fvg nei prossimi quattro anni.