Attenzione al linguaggio: per chi svolge ruoli pubblici la responsabilità raddoppia

Un codice etico per gli esponenti di enti, associazioni, istituzioni,
associazioni economiche, sindacali e professionali, che preveda un
impegno personale ad adottare comportamenti e linguaggi improntati a
correttezza e rispetto, non solo nell’esercizio dei propri
incarichi associativi, ma anche nella vita privata. Questo, secondo
la Cgil del Friuli Venezia Giulia, lo strumento che potrebbe
contribuire a prevenire, anche attraverso l’individuazione di
meccanismi sanzionatori interni, episodi come quello che hanno visto
protagonista nei giorni scorsi il presidente regionale di
Ance-Confindustria. «Di fronte alla deriva violenta, razzista o
sessista che troppo spesso caratterizza il dibattito mediatico e sui
social – spiega Rossana Giacaz, responsabile pari opportunità
della segreteria regionale Cgil – è non solo opportuna, ma
indispensabile una maggiore attenzione da un lato al linguaggio
utilizzato, dall’altro al proprio ruolo pubblico, che non è
estraneo e impermeabile agli atteggiamenti assunti in privato. Al di
là delle eventuali responsabilità in sede penale o civile nel caso
in cui vengano violati i diritti, gli interessi legittimi e la
sensibilità altrui, crediamo che dovrebbe esserci anche attenzione e
un consapevole senso di appartenenza nei confronti delle istituzioni,
gli enti o le associazioni che si ha l’onore e l’onere di
rappresentare».